I telefoni cellulari sono ormai parte integrante di una persona, qualcosa di cui non si riesce più a fare a meno. Proprio questo attaccamento morboso causa gravi problemi di coppia, lo conferma una ricerca della Baylor University.
Una bocca, due occhi, un naso, due orecchie, due braccia, due mani, due gambe, due piedi, venti dita in totale e un telefono cellulare, naturalmente! Ormai da qualche anno queste strane scatole magiche sono diventate un arto in più del corpo umano. Vedere un essere umano sprovvisto del proprio smartphone in mano, all’orecchio, o in tasca sembra un evento raro quasi quanto avvistare un UFO. Nonostante tutte le raccomandazioni e gli studi sui danni fisici che tali aggeggi possono arrecare con tutti i campi elettromagnetici che creano, nessuno è capace di farne a meno.
Ma i “danni post-traumatici” da smartphone non si limitano a ciò, andando a toccare una sfera e una parte molto più delicata: l’amore. Infatti, secondo una ricerca della Baylor University, i telefoni cellulari sono una delle principali cause di malessere nelle coppie, nonché responsabili di un principio di depressione in uno dei due partner. Analizzando 453 campioni di uomini e donne adulti, gli studiosi hanno calcolato il loro livello di phubbing: cioè quanto ogni persona si lascia distrarre dal proprio cellulare e si preoccupi di controllarlo, benché sia in compagnia del proprio partner. I risultati, purtroppo, sono stati molto alti e i campioni hanno mostrato come la mancanza di attenzioni del compagno distratto dal proprio smartphone provochi nell’altro un senso crescente di insoddisfazione che aumenta il rischio di depressione.
I ricercatori, secondo quanto emerso dallo studio, si sono prodigati di redigere una lista di “sintomi da phubbing“:
Piccoli gesti quotidiani che ognuno fa spesso involontariamente ma che, come dichiarato dai soggetti dello studio, provocano nella coppia momenti di calo e di depressione, in quanto ci si sente esclusi e messi da parte, per non parlare del senso di gelosia che i cellulari aiutano a fomentare. Oggi, di fronte a numerosi matrimoni precipitati in divorzi, ci si domanda spesso quale sia l’elisir per una relazione duratura. Forse la risposta è più semplice di quel che si crede: basterebbe liberare le proprie mani dai cellulari per poter stringere la mano del proprio amore e alzare gli occhi da uno schermo per perdersi nella verità di uno sguardo innamorato.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.