Giunto alla sua 16ª edizione, anche quest’anno il One Day Music Festival ha fatto ballare oltre 10.000 giovani siciliani, confermandosi ancora una volta come uno degli eventi più rilevanti nei festeggiamenti del Primo Maggio.
Il One Day Music Festival è un evento musicale che si svolge annualmente il 1° maggio a Catania, presso La Playa, in Viale Presidente Kennedy. Nel corso degli anni, il festival è stato ospitato da diverse strutture e, nell’edizione 2024, ha avuto luogo presso l’Afrobar, storico lido e club della nightlife catanese.
Nato nel 2009 dall’iniziativa di un gruppo di giovani catanesi desiderosi di valorizzare il proprio territorio, il “One Day” è diventato un punto di riferimento per la scena musicale siciliana e nazionale. Fin dalla sua prima edizione, ha offerto un palco sia ad artisti affermati che emergenti, italiani e internazionali, spaziando tra generi come rock, reggae, rap, trap, indie, house, techno, drum and bass ed elettronica.
Fonte foto: Instagram TheClub
La sua formula vincente combina musica di qualità con l’atmosfera unica del litorale catanese, dando vita a un’esperienza immersiva per migliaia di spettatori provenienti da tutta la Sicilia. Con oltre 40.000 presenze totali nelle varie edizioni, ha ospitato artisti di rilievo come Guè, Salmo, Anna, Noyz Narcos, Alborosie, Sven Väth, Ben Klock, I Hate Models, Dubfire, Chris Liebing, Boys Noize, e molti altri.
Uno dei punti di forza del festival è la capacità di intercettare le nuove tendenze musicali, portando ogni anno a Catania artisti sempre diversi e capaci di attrarre un pubblico vasto ed eterogeneo.
Pur modificando alcuni dettagli di anno in anno, il One Day Music Festival mantiene una struttura organizzativa attenta e orientata al comfort del pubblico. Oltre alla suddivisione in più aree musicali, con stage e generi differenti, il festival offre numerose aree ristoro con stand e bar operativi per tutta la durata dell’evento, pronti a servire pasti espressi e bevande.
Novità dell’edizione 2024 è stato l’introduzione del sistema cashless tramite braccialetti RFID. Ogni partecipante ha ricevuto all’ingresso un braccialetto elettronico, valido sia come biglietto d’accesso che come portafoglio digitale. Il credito poteva essere caricato online in anticipo o nei punti ricarica presenti nel festival, e utilizzato per acquistare cibo, bevande e merchandising. Al termine, i crediti residui erano rimborsabili secondo le modalità indicate sul sito ufficiale. Una soluzione già diffusa nei principali festival europei, che ha permesso di ridurre le code, velocizzare le transazioni e migliorare la sicurezza.
L’edizione appena trascorsa ha visto come assoluti protagonisti musicali gli stili trap e techno, due mondi diversi ma entrambi capaci di raccontare l’identità delle nuove generazioni.
La trap, sottogenere del rap nato negli USA nei primi anni 2000, si è affermata anche in Italia con i suoi beat sincopati, bassi potenti e testi crudi legati a esperienze urbane. La techno, invece, nata a Detroit negli anni ’80, resta uno dei pilastri della musica elettronica mondiale, con ritmi ipnotici, sonorità sintetiche e un’estetica minimalista, ideale per un’esperienza collettiva nei contesti da club e festival.
Sul main stage si sono succedute esibizioni di altissimo livello. Oltre ai conterranei Don Pero ed Enzo Benzo — quest’ultimo originario proprio di Catania —, numerosi artisti locali, tra DJ e cantanti, hanno portato sul palco un’atmosfera autentica e vibrante.
Il primo grande live è stato quello dei BNKR44, collettivo toscano noto per la recente partecipazione al Festival di Sanremo. Con il loro sound fresco e testi generazionali, hanno coinvolto il pubblico sin dal tardo pomeriggio.
Ma il vero protagonista del pomeriggio è stato Kid Yugi, giovane rapper salentino tra i più attesi. La sua esibizione è stata travolgente: ha alternato brani più riflessivi a hit dal tono energico, facendo cantare tutto l’Afrobar e confermandosi come una delle voci più autentiche della scena attuale.
Con il calare della sera, la lineup si è fatta ancora più serrata: Sacky, Sayf, Low-Red e Digital Astro hanno dato ritmo e voce al pubblico con i loro repertori. Subito dopo, Diss Gacha ha trasformato il palco in una festa collettiva, grazie ai suoi brani virali su TikTok. A chiudere la giornata, l’attesissimo Baby Gang, headliner e artista simbolo dell’edizione 2024. La sua prima esibizione a Catania è stata intensa e partecipata, regalando ai fan un live indimenticabile.
L’area techno è stata uno dei poli più apprezzati del festival, con musica non-stop fino a notte fonda. Sul palco si sono alternati artisti internazionali di altissimo profilo, offrendo set che hanno mantenuto altissimo il livello dell’energia del dancefloor.
Tra i più acclamati, Biia, talento emergente della scena techno europea, ha proposto un set denso e atmosferico; Charles Sparkes, riconosciuto per le sue contaminazioni tra deep e minimal, ha catturato l’attenzione con un sound ipnotico; e infine Dion, che ha infiammato la pista con una selezione potente e raffinata, chiudendo la serata con una performance dal grande impatto emotivo. L’area si è trasformata in un vero e proprio rave contemporaneo, simbolo della vivacità culturale dell’evento.
Anche quest’anno il One Day Music Festival si è confermato un successo, sia per l’alta qualità musicale che per la grande partecipazione. L’entusiasmo del pubblico, la varietà artistica e la cura organizzativa hanno reso l’esperienza unica. Eventi come questo dimostrano quanto la musica sia centrale per i giovani, non solo come intrattenimento ma come forma di espressione e aggregazione. Sarebbe auspicabile che sempre più artisti, specialmente internazionali, scegliessero la Sicilia e Catania come tappa dei loro tour, contribuendo a fare dell’isola un centro pulsante di cultura e musica.
Marco Vasta
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Classe 1999, nato a Catania, laureato in Scienze Politiche, sia triennale che magistrale, ma soprattutto grande tifoso del Milan.
Dopo un’esperienza da redattore per VDC durante il tirocinio curriculare, Marco ha scelto di tornare a coltivare una delle sue più grandi passioni: la scrittura. E lo fa proprio nella redazione che, per un periodo importante della sua vita, è stata una vera casa.
Tra i suoi interessi, oltre a fingersi surfista per evitare le chiamate scomode con la frase “sono a mare, non prende”, spiccano la politica e tutto ciò che ha un impatto sociale. Per questo ha deciso di dedicare i suoi studi, il suo tempo libero e la sua penna al dibattito pubblico e ai temi d’attualità.