Ogni Natale, tra luminarie, insegne e manifesti, torna a farci compagnia la tanto amata figura di Babbo Natale. Tutti sanno chi è, tutti lo riconoscono al primo sguardo, ma ci sono miti e curiosità poco conosciuti.
Come spesso si è sentito dire in film, serie e altri prodotti, in contesto anglosassone, Babbo Natale è chiamato Santa Claus: di fatti la figura storica legata a questo personaggio è quella di San Nicola di Myra, in Turchia.
Lo collochiamo intorno a IV secolo, fu un vescovo cristiano ed è conosciuto in Italia come San Nicola: a Bari, di cui è il patrono, vi sono conservate le reliquie. In Grecia spesso però, soprattutto nella chiesa ortodossa, la sua figura è sostituita con quella di San Basilio, il quale in occasione del Capodanno porta i regali ai bambini.
Dove il cristianesimo giunse più tardi, nel mondo norreno, la credenza era quella che vedeva il dio Odino, in occasione del solstizio d’inverno (Yule), regalare dolci ai bambini: essi, infatti, lasciavano nei pressi del camino una calza – tradizione poi sopravvissuta negli Stati Uniti, dai noi più comunemente per la Befana – con carote e paglia per dar da mangiare al cavallo del dio Sleipnir.
Di fatti, nell’aspetto e nel vestiario, come la folta barba bianca, sono tutti elementi che ritroviamo tanto in San Nicola che in Odino.
In Italia invece, nelle regioni più a nord a confine per esempio con l’Austria e quindi con le culture germaniche, vive ancora un’antica usanza che vede figure demoniache ovvero i Krampus – aiutanti di San Nicola – tormentare i cittadini lungo le strade dei paesi con l’avvicinarsi del Natale.
Questa memoria la troviamo in regioni come il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia.
A fine Ottocento, come suggeriscono le illustrazioni di opere quali Canto di Natale di Charles Dickens, Babbo Natale è rappresentato con una folta barba – non necessariamente bianca -, robusto e con un vestito verde. Ma dove è finito il vestito rosso?
Una teoria, non accreditata anche da altre evidenze, riguarda la figura di Babbo Natale e il suo utilizzo da parte della Coca – Cola, come tutt’oggi accade: negli anni 30’ la multinazionale decise, infatti, di commercializzare il prodotto, nel corso del periodo natalizio, con la sua figura ma con veste bianca e rossa. Da quell’episodio, si dice, che la figura più amata del Natale sia diventata per sempre rossa e bianca, come oggi infatti ce l’immaginiamo.
Secondo la tradizione Babbo Natale risiederebbe al Polo Nord, più precisamente nel Circolo Polare Artico, così che in America si crede abiti tra Canada e Alaska. In Europa invece si pensa vivi in Lapponia, dove peraltro è una famosa meta turistica la sua presunta casa.
Oggigiorno America e Canada hanno fornito – sul sito del comando di difesa aerea NORAD – un programma di monitoraggio di Babbo Natale nei cieli del mondo.
Riccardo Bajardi
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