Come faremmo a vivere senza possedere queste cose? Le utilizziamo tutti i giorni senza sapere che in realtà sono state inventate all’incirca nel 4000 a.C, quando ancora regnava l’Antico Egitto. Ce le racconta in un articolo Focus. Scopriamole insieme.
IL MAKE-UP
Il trucco non è mai passato di moda. Nato da un miscuglio di fuliggine con un minerale chiamato galena, gli Egizi ottenevano un composto chiamato kohl e lo usavano per scurire ed allungare la parte esterna dell’occhio. Sul viso, invece, applicavano miscele di minerali per sbiancarlo. Il trucco egizio non era una prerogativa esclusivamente femminile, ma era un’usanza unisex fatta per rimarcare l’appartenenza a una classe sociale elevata. Secondo gli Egizi il trucco aveva anche una funzione terapeutica e proteggeva gli occhi dalle infezioni. Il tipico eyerliner (così lo chiamiamo oggi) di colore nero aveva un significato importante per gli Egizi: infatti, richiamava l’amuleto udjat, “l’occhio risanato” del dio-falco Horo.
I FOGLI DI PAPIRO
Gli Egizi hanno rivoluzionato il modo di scrivere, ricavando dal fusto di una pianta acquatica molto comune nel Delta del Nilo, un supporto leggero, chiaro e pieghevole. Le strisce strappate dal fusto della pianta venivano affiancate, pressate ed essiccate. I fogli accostati e incollati con acqua e farina, potevano poi dar vita a lunghi rotoli. Da qui nascevano i papiri, risalenti al terzo millennio a.C.
L’ARATRO
L’origine dell’aratro è tuttora incerta, ma quello che possiamo considerare appartenente agli Egizi è sicuramente un tipo di strumento molto leggero e in legno, che utilizzavano perché a malapena “graffiava” il terreno. Quando poi avvenne la domesticazione degli animali – specialmente dei bovini – gli Egizi attaccarono gli aratri prima alle corna del bestiame e poi, in modo più efficace, a lacci collegati agli animali.
LE MENTINE
Gli attrezzi utilizzati per ricavare le farine lasciavano nel cibo un fastidioso residuo granuloso che dava agli Egizi dei gravi problemi dentali. L’alito cattivo è stato contrastato con l’invenzione di una pallina gommosa a base di mirra, incenso e cannella bolliti con miele, che davano freschezza all’alito: in pratica, l’antenato delle moderne mentine.
SPAZZOLINO E DENTIFRICIO
I problemi dentali sopracitati portarono anche allo sviluppo delle prime forme di spazzolino (un bastoncino di legno dalle estremità frastagliate) e a ben due diverse ricette di dentifricio. Una di queste era fatta con una piccola quantità di materiali abrasivi (polvere di zoccoli di bue, ceneri, pietra pomice e guscio d’uovo bruciato); la seconda, invece, comprendeva sale, menta, grani di pepe triturati e fiore di iris essiccato. Tra l’altro, il dentifricio veniva messo anche accanto alle mummie durante il loro viaggio verso l’aldilà, per “rinfrescarsi”.
IL BOWLING
Recentemente sono stati trovati i resti della più antica “pista da bowling” vicino a Il Cairo. Sulla pavimentazione in limo sono state scoperte delle scanalature lunghe circa 4 metri con al centro un buco quadrato in cui, probabilmente, si posizionavano i birilli. Nello stesso luogo sono venute alla luce anche due piccole bocce di pietra levigata: le palle usate per “buttare giù” i birilli. Secondo i ricercatori, nel “bowling egizio” ci si posizionava alle due estremità di una pista e si cercava di abbattere i birilli al centro (e non in fondo come nella versione moderna).
LA SERRATURA
All’inizio erano molto semplici: le serrature egiziane comprendevano un chiavistello collegato a perni di legno che potevano essere sollevati da una chiave. L’inserimento di una chiave sollevava i perni che a loro volta consentivano lo scorrimento del chiavistello, liberando così l’ingresso. L’unico neo di questi meccanismi era che alcuni potevano raggiungere i 60 cm di lunghezza, e quindi abbastanza difficili da manovrare.
IL BARBIERE
Nell’Antico Egitto il corpo dei sacerdoti doveva essere completamente spoglio di peli come simbolo di purezza: l’usanza, per questa classe sociale, era di rasarsi da capo a piedi ogni 3 giorni. Anche per gli uomini comuni la barba incolta era segno di trascuratezza. Per incorrere a queste particolari usanze, pare che la figura del barbiere insieme ai suoi attrezzi del mestiere siano nati proprio in Egitto. Allo stesso tempo, avere una finta barba curata era segno di alta dignità sociale. I sovrani le indossavano per le cerimonie: erano squadrate e fatte di lana tosata.
L’INCHIOSTRO NERO
I principali ingredienti dell’inchiostro scuro egiziano, con cui venivano stesi i geroglifici, erano: gomme vegetali, cenere e cera d’api.
LA CATENA DI MONTAGGIO
I “nonni” della catena di montaggio furono proprio gli Egizi; infatti, sperimentarono loro la suddivisione dei compiti lavorativi nella produzione dei cocchi. Una pittura egizia rinvenuta in una tomba di Tebe evidenzia come la costruzione dei cocchi possa essere considerata la prima catena di montaggio della storia: più persone con compiti diversi e specializzati lavoravano in sequenza sui singoli componenti.
Valentina Friscia
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