Tutti inconsciamente sogniamo relazioni da favola, e tutti spesso appena ci fidanziamo crediamo che sia arrivato il nostro turno. Il turno di essere felici e di sentirci amati.
Questa è la pozione magica dell’innamoramento, la stessa che non ci fa cogliere quei segnali che ci aiuterebbero a capire chi realmente abbiamo al nostro fianco.
Uomini e donne quando si incontrano sfoggiano il loro lato migliore. Nessuno escluso. Sono la quotidianità, il tempo, il conoscersi, il sopportarsi che ci fanno capire chi realmente, per mesi o anni, abbiamo avuto davanti agli occhi e nei nostri cuori.
Si sa che l’amore è sacrificio e sopportazione, soprattutto per coppie che stanno inseme da anni, ma solo quando scompare la pozione magica dell’innamoramento possiamo scoprire se siamo in una relazione tossica o sana.
Il partner tossico, uomo o donna che sia, si divide in sette categorie principali:
I gelosi
La gelosia si sa, è quel sentimento che ci fa sentire di essere follemente amati. In una relazione sana è un motore importante per la coppia. Diventa tossica quando si trasforma in possessività è il nostro partner ha una contro-reazione nei nostri confronti proiettando su di noi inaffidabilità e mancanza di fiducia. Se parliamo con qualcuno, se usciamo senza di lui o se scambiamo baci e abbracci con le persone a noi care vedremo un comportamento aggressivo. Questo controllo ossessivo è dovuto sicuramente ad una mancanza di autostima.
Gli inaffidabili, i bugiardi
Sono partner molto pericolosi, perché se per i primi ce n’è accorgiamo immettendoli nella nostra vita sociale, questa seconda categoria, la notiamo solo se sono loro ad immetterci nella propria. Le bugie vengono fuori dopo. Dopo confronti, parlando con gli amici, con i suoi amici etc .. Questa particolare relazione tossica ci fa sentire in una bolla, una bolla che scoppia all’improvviso quando scopriamo la verità.
I manipolatori
Sono persone che spesso hanno un grande carisma, una buona parlata e riescono a farci perdere nelle loro frasi. Se non facciamo quello che vogliono loro ci faranno sentire in colpa. Ci chiederemo come mai al nostro lui o alla nostra lei, il nostro comportamento non è piaciuto, anche se per noi non abbiamo fatto niente di male. Ci creano sensi di colpa che possiamo eliminare solo se riceviamo il loro perdono. Difficile è individuarli perché, nel bene o nel male, tutti diciamo ciò che ci da fastidio, ma è non è questo che ci fa diventare dei “partner manipolatori”.
I violenti, i disapprovanti
La violenza fisica o mentale è grave in ogni caso. Il problema della seconda è che non sempre la si coglie. I partner disapprovanti sono quelle persone per la quale noi non siamo mai abbastanza. Non siamo mai abbastanza belle, abbastanza bravi, abbastanza truccate, abbastanza in orario, abbastanza giusti. Sono quei partner che sono sempre pronti a puntarci il dito contro. Normale è fare errori durante il rapporto, ma questo non vuol dire che siamo “eterni sbagliati”, eppure è come ci fa sentire questa tipologia di amante.
Loro fanno tutto meglio e se diciamo che a noi non è andato bene qualcosa, è colpa nostra per non averli compresi e capiti. Inconsciamente, nel nostro cervello non scatta la frase “Ok, voglio un partner che mi apprezzi e quindi mi allontano”, anzi, penseremo che siamo sbagliati e che solo loro riusciranno mai ad amarci. Questa tipologia di partner è pericolosa perché oltre a distruggere la nostra autostima, è violenza mentale. Tutto ciò crea una relazione tossica.
I passivo-aggressivi
Sono persone che danno scontati determinati atteggiamenti. Li riconosciamo perché alle domande “Tutto bene?”, “Che hai?”, “Posso farlo?” puntualmente riceviamo risposte di questo tipo: “Si.”, “Niente”, “Fai quello che vuoi”. E tra le righe dobbiamo leggere un “Come fai a non vedere che c’è qualcosa che non va”. Molte donne si riconosceranno in queste risposte. Tutto ciò non fa di voi delle cattive partner, semplicemente, la comunicazione è fondamentale per una relazione sana e dunque duratura, e questi muri di frasi intimidatorie faranno semplicemente sentire il vostro partner inadeguato e non pronto a capirvi.
I dipendenti
Le frasi “Sei tutta la mia vita”, “Senza di te non vivo”, per quanto possano farci piacere, sotto sotto, sono un grosso campanello di allarme. I più romantici faranno fatica a vedere un problema dietro queste frasi, ci vedranno solo amore eterno. I più cinici invece si faranno qualche domanda, ma non perché amano meno, semplicemente perché la vita non è composta solamente dalla relazione. Avere degli amici, interessi diversi, uscire in posti differenti è normale in una relazione sana. Essa diventa tossica quando non c’è più una differenza tra la “vita propria” e la “vita di coppia”.
Gli eterni indecisi
Questa categoria di partner è classificata come “estenuante”. Persone che fanno sempre scegliere a noi “cosa fare”, “dove andare”, “cosa mangiare”, e per i peggiori c’è pure il “decidi tu se stiamo insieme”. Sono persone che hanno paura di prendere decisioni e usano noi per farlo. Avere paura di dire e fare qualcosa è sicuramente dovuto all’autostima, alla paura di essere giudicati. Ma non prendere decisioni non è già un prenderne inconsciamente? Donne e uomini di una certa personalità si allontanano di corsa da questa tipologia di partner perché spesso si rendono conto che vivere in una situazione di limbo non può essere la scelta migliore e che spesso si rivelerà una relazione tossica.
Tutti ci ritroveremo in queste determinate caratteristiche, ma fin che sono lievi, non fanno di noi dei “partner tossici”. Il problema lo si nota quando questa nostra caratteristica è troppo forte, troppo dominante. Per avere una relazione sana non esistono regole fisse ma possiamo eliminare comportamenti, pensieri, atteggiamenti che possono far diventare tossico ciò che non dovrebbe essere.
Nicole Rastelli
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Chi la conosce la descrive come “la Ragazza bionda sempre vestita di verde con un bicchiere di vino in mano”, in realtà, nella vita privata si dovrebbe aggiunge “e un libro accanto a lei”, perché la lettura la considera una pratica intima, segreta, da fare con se stessi senza nessuno attorno. Ha sempre amato leggere e proprio da questo ha compreso quanto informarsi e condividere possa aiutare la conoscenza di ogni essere umano. Il suo motto, a proposito di conoscenza, è “Io so di non sapere”: nella vita di ognuno di noi è importante conoscere i propri limiti, ma con l’obiettivo di migliorarsi sempre.