Il tumore della prostata può derivare da una proteina in grado di attivare le cellule tumorali altrimenti non attive e difficili da individuare; questo è risultato di uno studio universitario a Bradford dove sono state scoperti frammenti di una proteina chiamata EN2 i quali se assorbiti dalle cellule tumorali sono in grado in grado di provocare una modifica nella loro forma. La modifica e la fusione delle cellule tumorali è un segnale di aggressività e indica un gruppo cellulare che ha più facilità di diffondersi e più resistente alla chemioterapia.
La proteina EN2 è una proteina presente nelle prime fasi di sviluppo a livello embrionale dopo di che la sua attività tende a ridursi a spegnersi, essa è in grado di esprimere geni che capaci di contribuire a nascondere i tumori al sistema immunitario. Gli scienziati sperano che bloccando l’attività di questa proteina si possano sviluppare proporre terapie più efficaci per il tumore prostatico. Questa proteina EN2 è stata studiata in passato per lo sviluppo del cervello nell’embrione ed è presente in quantità elevate in numerosi tipi di tumore.
Per determinare il giusto ruolo di questa proteina gli scienziati hanno marcato la proteina con un verde fluorescente e ne hanno poi studiato l’interazione con le cellule tumorali normali in un modello di prostata umana. EN2 due viene assorbita dalle cellule tumorali in fase silente che vengono per questo motivo attivate cambiando forma e generando altre vescicole di EN2 che possono essere espulse nuovamente. La ricerca quindi tende ,a questo punto, ad annullare l’eventuale attività di questa proteina specialmente nei casi di tumore biologicamente aggressivo.
Andrea Militello
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Andrea Militello è un medico chirurgo specialista in urologia e andrologia, nato a Ravenna il 19 settembre del 1965. Ama a tal punto il suo lavoro da occupare circa 12 ore di ogni sua giornata, ma è al contempo un fervido amante dello sport anche se ormai per necessità viene relegato a praticarlo in palestra alle sei di mattina. Detiene un incarico di libera docenza all’Università Federiciana e all’Università di Ostrava ,e fa parte del comitato tecnico scientifico della Yamamoto research con qualche titolo da poter elencare (anche se non sarà questo il caso).Eletto nel 2014 e 2018 miglior andrologo d’Italia. Appassionato di videogiochi, è stato uno dei primi acquirenti della PlayStation nel lontano 1984 e durante i fine settimana piovosi spolvera il joystick per riscoprire il giocatore incallito che si cela sotto al camice; se esce il sole, però, la famiglia reclama attenzioni. Ama leggere, specialmente i thriller, mentre al cinema preferisce i film d’azione.