Sono circa 3 milioni gli italiani che soffrono di disfunzione erettile e si stima che nel 2020 nel mondo ne soffriranno circa 320 milioni di persone. La disfunzione erettile è definita una patologia multifattoriale. Possono partecipare alla sua insorgenza fattori metabolici, fattori ormonali, fattori vascolari e non per ultimo cause psicogene. Spesso la disfunzione erettile è anche un segnale che anticipa una successiva e più importante patologia vascolare e per questo motivo è giusto che il paziente affetto da disfunzione erettile venga valutato anche da un punto di vista cardiovascolare. La diagnosi richiede quindi spesso uno studio cardiologico, uno studio ormonale e uno studio vascolare del paziente che ne è affetto, talvolta con il supporto e sostegno di un sessuologo clinico.
Dal 1998, anno in cui fu introdotto in commercio il famoso Viagra, la disfunzione erettile ha avuto finalmente una terapia d’urto che permetteva all’uomo di recuperare l’erezione e l’autostima che spesso accompagna negativamente il problema erettile. Ma talvolta, per la presenza di gravi problematiche, anche il sostegno farmacologico con le classiche pasticche non ha effetto. Un tempo le uniche soluzioni erano le iniezioni di prostaglandine o il posizionamento della protesi peniena, tecnica quest’ultima che rimane comunque validissima ed utilissima in molte forme di disfunzione erettile non rispondente ad altri trattamenti.
Negli ultimi tempi dall’America è arrivata una nuova tecnica dedicata al dio greco Priapo, la priapus shot, tecnica la cui finalità è quella di ringiovanire i corpi cavernosi del pene al fine di migliorare la risposta erettile. Questa tecnica prevede un prelievo ematico sotto controllo del biologo e del medico con una successiva centrifugazione e separazione delle piastrine dal sangue. Il siero che viene separato è ricco di piastrine e fattori di crescita e viene successivamente inoculato direttamente, attraverso delle microiniezioni, nei corpi cavernosi. L’ipotesi, avvalorata dai risultati, è che i fattori di crescita inoculati siano in grado di migliorare la funzionalità del sistema vascolare del pene. Migliorando la performance vascolare si migliorano le erezioni.
La tecnica è assolutamente indolore e ha una durata di circa 20 – 30 minuti, deve essere eseguita in ambiente autorizzato dal Ministero della Salute. Lo scopo di questa tecnica, attraverso i fattori di crescita, è proprio quella di rigenerare i corpi cavernosi, come se portassimo indietro le lancette dell’orologio. L’uso quindi della PRP , così definito il plasma arricchito di piastrine, affianca le onde d’urto a bassa intensità nel trattamento alternativo della disfunzione erettile nei pazienti non più rispondenti alla terapia orale.
Andrea Militello
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Andrea Militello è un medico chirurgo specialista in urologia e andrologia, nato a Ravenna il 19 settembre del 1965. Ama a tal punto il suo lavoro da occupare circa 12 ore di ogni sua giornata, ma è al contempo un fervido amante dello sport anche se ormai per necessità viene relegato a praticarlo in palestra alle sei di mattina. Detiene un incarico di libera docenza all’Università Federiciana e all’Università di Ostrava ,e fa parte del comitato tecnico scientifico della Yamamoto research con qualche titolo da poter elencare (anche se non sarà questo il caso).Eletto nel 2014 e 2018 miglior andrologo d’Italia. Appassionato di videogiochi, è stato uno dei primi acquirenti della PlayStation nel lontano 1984 e durante i fine settimana piovosi spolvera il joystick per riscoprire il giocatore incallito che si cela sotto al camice; se esce il sole, però, la famiglia reclama attenzioni. Ama leggere, specialmente i thriller, mentre al cinema preferisce i film d’azione.