I test del PSA comportano inutili biopsie e diagnosi eccessive con conseguente eccessivo trattamento. La biopsia tissutale è una procedura invasiva, associata a significativa morbilità. Dovrebbero essere sviluppati approcci diagnostici più precisi o non invasivi per evitare inutili biopsie prostatiche e diagnosi eccessive. I colleghi americani studiato il potenziale dell’utilizzo dell’analisi delle cellule tumorali circolanti nella diagnosi del cancro, in particolare nella previsione del carcinoma prostatico clinicamente significativo nei pazienti pre-biopsia.
Lo studio ha arruolato 155 pazienti con carcinoma prostatico in trattamento e 98 pazienti pre-biopsia per la misurazione delle cellule tumorali circolanti. L’RNA è stato estratto da cellule tumorali circolanti da 184 pazienti per l’analisi dell’espressione genica.
Nei pazienti con carcinoma prostatico localizzato, il 54% è stato valutato come positivo alle cellule tumorali circolanti, associato a un punteggio Gleason più elevato (p = 0,0003), a un gruppo a rischio (p <0,0001) e al carcinoma prostatico clinicamente significativo (p <0,0001).
Nel gruppo pre-biopsia, il punteggio positivo delle cellule tumorali circolanti in combinazione con PSA ha previsto un carcinoma prostatico clinicamente significativo con AUC = 0,869. È stato anche identificato un gruppo di 12 geni prognostico per carcinoma prostatico clinicamente significativo. Combinando il livello di PSA, il punteggio delle cellule tumorali circolanti e il pannello a 12 geni, l’AUC per la previsione clinicamente significativa del carcinoma della prostata era 0,927 e nei casi con dati MRI multiparametrici, aggiungendoli alla risonanza magnetica multiparametrica, è stata aumentata significativamente la precisione della predizione (AUC 0,936 contro 0,629).
L’analisi delle cellule tumorali circolanti ha il potenziale per migliorare significativamente la stratificazione del paziente mediante PSA e / o RM multiparametrica per la biopsia e il trattamento.
Dr. Andrea Militello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Andrea Militello è un medico chirurgo specialista in urologia e andrologia, nato a Ravenna il 19 settembre del 1965. Ama a tal punto il suo lavoro da occupare circa 12 ore di ogni sua giornata, ma è al contempo un fervido amante dello sport anche se ormai per necessità viene relegato a praticarlo in palestra alle sei di mattina. Detiene un incarico di libera docenza all’Università Federiciana e all’Università di Ostrava ,e fa parte del comitato tecnico scientifico della Yamamoto research con qualche titolo da poter elencare (anche se non sarà questo il caso).Eletto nel 2014 e 2018 miglior andrologo d’Italia. Appassionato di videogiochi, è stato uno dei primi acquirenti della PlayStation nel lontano 1984 e durante i fine settimana piovosi spolvera il joystick per riscoprire il giocatore incallito che si cela sotto al camice; se esce il sole, però, la famiglia reclama attenzioni. Ama leggere, specialmente i thriller, mentre al cinema preferisce i film d’azione.