L’insorgenza di erezioni legate al sonno (SRE) è nota fin dall’antichità. Basti pensare che ne parlavano già i vecchi libri di medicina sul funzionamento sessuale maschile. In un articolo gli autori hanno effettuato una revisione di lavori scientifici medici e teologici sugli SRE dal 1900 in poi.
Il carattere ciclico degli SRE è stato notato per la prima volta da ricercatori tedeschi negli anni Quaranta del XX secolo. Tuttavia, già prima dell’inizio dell’era cristiana, si sapeva che gli uomini avevano erezioni ed eiaculazioni durante il sonno.
Nel Medioevo, gli SRE erano generalmente considerati manifestazioni ribelli del corpo maschile, mentre sembrava disobbedire al suo proprietario e mostrava il suo lato perverso e peccaminoso. Dal XV alla fine del XVII secolo, la grave disfunzione erettile (DE) fu motivo di divorzio. Gli atti del tribunale ecclesiastico mostrava che, se necessario, i membri della giuria sedevano al capezzale dell’imputato durante la notte per poter giudicare eventuali SRE che si verificavano (un riscan test notturno in forma umana)
Dal 17° secolo, gli SRE erano considerati parte della masturbazione, che poteva causare molti disturbi e malattie. Lo psicoanalista Stekel riconobbe nel 1920 che l’erezione mattutina, l’ultima SRE, è un fenomeno naturale negli uomini sani dall’infanzia alla vecchiaia.
Oggi, alcuni studiosi ma direi tutti noi andrologi, presumono che gli SRE proteggano l’integrità dei corpi cavernosi del pene.
Nel corso dei secoli, filosofi, teologi, medici, membri dei tribunali ecclesiastici, psicoanalisti, psichiatri, sessuologi, fisiologi e urologi hanno mostrato interesse per le erezioni notturne. Ovviamente, le osservazioni e i test degli SRE hanno una lunga storia, dall’antichità ai moderni laboratori del sonno, negli uomini e nelle donne, nei neonati e negli anziani, dagli anelli del pene con punte acuminate ai fantasiosi dispositivi estensimetrici. Nonostante tutti questi sforzi, i meccanismi che portano agli SRE e la sua funzione non sono tuttavia ancora completamente compresi.
Dr Andrea Militello
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