Le ultime statistiche hanno evidenziato quanto ancora il sesso e le problematiche sessuali siano considerate dai genitori argomento di cui non parlare con i propri figli. Tant’è che vero che molti ragazzi cercano può informazioni direttamente sul Web attraverso canali non sempre adeguati. La percentuale di ragazzi che non si sente a proprio agio a parlare di argomenti legati al sesso in famiglia è di circa il 20% e di questo gruppo almeno il 50% non ha mai trattato il problema delle malattie trasmissibili sessualmente e della contraccezione. Molti ragazzi ritengono che sia utile introdurre l’educazione sessuale nelle scuole con lo scopo di informarsi e di dirimere alcuni dubbi.
Per quanto riguarda il discorso, di perdere la verginità ,i ragazzi intervistati hanno proposto una probabilità di perderla in un’età che va dai 17 ai 20 anni, il 40% delle persone intervistate ha infatti avuto il suo primo rapporto in questa fascia di età, mentre alcuni hanno ammesso di aver avuto il primo rapporto in una fascia d’età fra i 20 25 anni e un 2% lo avrebbe fatto ancora prima di compiere i 14 anni. Ci sono poi persone che hanno invece affrontato con più ritardo questo argomento avendo avuto loro primo rapporto sessuale in una fascia di età fra il 25 e 30 anni , questo dato riguarda 7% degli italiani.
Un argomento importante in questo ambito sicuramente è la prevenzione, ad esempio per quanto riguarda la contraccezione un ragazzo su 10 è convinto che il coito interrotto possa essere un ottimo sistema contraccettivo e il 10% di ragazzi e ragazze sono convinti che avere attività sessuale non protetto nei giorni non fertili sia un’assicurazione contro la gravidanza. Un dato che allarma è però quello che si rifà all’utilizzo del profilattico sicuramente poco utilizzato e considerato solamente nel 10% delle coppie.
Altro dato emergente e allarmante è l’assenza di visite mediche specialistiche da parte degli adolescenti, solamente un 30% delle ragazze è stata perlomeno una volta dal ginecologo mentre solo il 12% dei ragazzi conosce la figura dell’andrologo.
Questi dati devono farci riflettere e ragionare e indurre i genitori degli adolescenti a convincere e consigliare ai propri figli di conoscere e frequentare periodicamente lo specialista di riferimento del proprio apparato urogenitale.
Dr. Andrea Militello
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Andrea Militello è un medico chirurgo specialista in urologia e andrologia, nato a Ravenna il 19 settembre del 1965. Ama a tal punto il suo lavoro da occupare circa 12 ore di ogni sua giornata, ma è al contempo un fervido amante dello sport anche se ormai per necessità viene relegato a praticarlo in palestra alle sei di mattina. Detiene un incarico di libera docenza all’Università Federiciana e all’Università di Ostrava ,e fa parte del comitato tecnico scientifico della Yamamoto research con qualche titolo da poter elencare (anche se non sarà questo il caso).Eletto nel 2014 e 2018 miglior andrologo d’Italia. Appassionato di videogiochi, è stato uno dei primi acquirenti della PlayStation nel lontano 1984 e durante i fine settimana piovosi spolvera il joystick per riscoprire il giocatore incallito che si cela sotto al camice; se esce il sole, però, la famiglia reclama attenzioni. Ama leggere, specialmente i thriller, mentre al cinema preferisce i film d’azione.