Negli anni ’90 e 2000 ci siamo abituate alle grandi icone single come Bridget Jones e Carrie Bradshaw, fino ad arrivare a Rihanna e Jennifer Aniston oggi. Ma è davvero cambiato qualcosa rispetto a 20/30 anni fa?
Quante volte alla frase “Io da single sto benissimo” ci siamo sentiti rispondere “Si certo, ma vedrai che presto ti innamorerai e cambierai idea”?
Una donna se è single spesso viene etichettata in due modi: nel primo viene dato per scontato che sia una persona insopportabile e che nessuno, dunque la voglia. Nel secondo caso che non abbia incontrato quello giusto. Ma davvero la persona giusta esiste per tutti? E soprattutto, se la risposta è sì, abbiamo davvero tutti la fortuna di trovarla?
Perché l’essere single, dalla società, viene visto come qualcosa di inconcepibile?
E un uomo single, invece, come viene visto?
Secondo Maria del Russo, scrittrice che si occupa di relazioni e sesso “Tra le donne è diffusa l’idea che ‘single’ sia una condizione negativa e non l’ennesima etichetta che la società vuole appiccicarti addosso. Se una donna è single, allora ha qualcosa che non va e deve curarsi. Quest’idea è totalmente sbagliata”.
Essere single è una scelta validissima e sana: non c’è cosa peggiore di stare con qualcuno perché si “deve”. Questa concezione di solitudine che spesso fa storcere il naso a chi è fidanzato viene vista come “sei single=sei una persona triste”. Ma nello stare da soli non ci deve essere per forza la tristezza. C’è un tempo nella vita delle persone che serve per far crescere la propria indipendenza e far capire quanto sia importante stare bene prima con sé stessi, dunque da soli e solo dopo con gli altri.
La verità è che la società impone come “piatto forte” la relazione, mentre il resto viene ridotto a portate secondarie. Le domande che, secondo la Del Russo, dovremmo farci sono principalmente due: Perché voglio avere una relazione? Cosa penso di poter ottenere da una relazione che io non sia in grado di ottenere anche da sola?
Ma alla fine, per quante etichette si possono avere addosso e per quanto esse possano essere fastidiose, possiamo dar ragione ad Agatha Christie? “La cosa più ragionevole che è stata detta sul matrimonio e sul celibato è questa: qualunque cosa tu scelga, te ne pentirai.”
Nicole Rastelli
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Chi la conosce la descrive come “la Ragazza bionda sempre vestita di verde con un bicchiere di vino in mano”, in realtà, nella vita privata si dovrebbe aggiunge “e un libro accanto a lei”, perché la lettura la considera una pratica intima, segreta, da fare con se stessi senza nessuno attorno. Ha sempre amato leggere e proprio da questo ha compreso quanto informarsi e condividere possa aiutare la conoscenza di ogni essere umano. Il suo motto, a proposito di conoscenza, è “Io so di non sapere”: nella vita di ognuno di noi è importante conoscere i propri limiti, ma con l’obiettivo di migliorarsi sempre.