L‘evoluzione digitale ha portato una serie di innumerevoli vantaggi alla società moderna rispetto al passato. Ma come per tutte le cose, anche in questo caso la medaglia ha anche un’altra faccia, primo fra tutti il fenomeno del phishing. Per capire la portata del problema basti pensare che il popolare sito illegale di carding BidenCash ha rilasciato un elenco con ben 1,2 milioni di carte di credito in vendita in rete, frutto di una capillare campagna di furto di dati a ignari utenti. Provenienti da ogni parte del mondo, l’Italia ne è l’ottava fornitrice.
Il dark web è colmo di questi dati, successivamente rivenduti in pacchetti, utilizzati anche per compiere altre truffe a danni di terzi. In Italia la clonazione delle carte di pagamento online è un problema di grande portata. Su circa 10 milioni di italiani che hanno esperienza di violazione digitale, per il 53% si è trattato proprio della clonazione della carta, seconda solo al furto di identità, riscontrato al 58%. In ultima posizione, invece, risulta la diffusione non autorizzata di foto personali (25%). Quest’ultimo fenomeno è particolarmente diffuso tra i più giovani e va ad incrementare il cyberbullismo.
Esistono, tuttavia, una serie di misure preventive che possono garantire agli utenti una navigazione sicura. Il più significativo è, senza dubbio, l’utilizzo di una rete VPN. La VPN, acronimo di Virtual Private Network, garantisce una navigazione criptata proveniente da un’area geografica differente da quella reale attraverso delocalizzazione dell’indirizzo IP. Questo escamotage consente, di fatto, agli utenti delle transazioni estremamente sicure, specie se si è costretti ad utilizzare una rete wifi che non ci appartiene e che potrebbe presentare gravi falle di sicurezza. Per individuare le migliori vpn, è possibile affidarsi a delle guide specifiche online.
La clonazione della carta di credito può avvenire anche durante le transazioni fisiche. Per quanto riguarda i movimenti bancari fisici, va prestata particolare attenzione allo skimmer, uno strumento utilizzato per memorizzare i dati direttamente dalla tessera bancomat o dalla carta di credito e posizionato negli ATM. Per evitare ciò è bene verificare che l’ATM da cui si preleva non sia stato manomesso e non presenti anomalie.
Infine, vista la diffusione delle app per l’home banking messe a disposizione, è molto utile controllare l’estratto conto e i movimenti con frequenza, accompagnando questa operazione di controllo alla conservazione di scontrini e ricevute per riconoscere le spese sospette.
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