Il giornalismo odierno, purtroppo, comincia a godere sempre più di molta poca credibilità, e non perché a farlo siano persone poco capaci, ma solo particolarmente poco attendibili. Sì, perché essendoci Internet di mezzo, i molti “giornalisti” – anche solo approntati per l’occasione – si divertono a divulgare notizie false, meglio conosciute con il nome corrente di fake news. Queste, hanno l’obiettivo di creare panico (o paura direttamente), tensione fra compagini, siano esse persone, partiti politici o altro, dolore e quant’altro si possa immaginare. E dato questo, a farne le spese, sfortunatamente, non sono coloro i quali si dilettano nella creazione di siffatte situazioni – che, anzi, vi guadagnano in popolarità –, ma il quinto potere, che presso lettori e ascoltatori perde credibilità.
A tal proposito (come riporta Focus), un gruppo di studiosi della Cambridge University ha creato un particolare gioco con l’intento di disinnescare la cerchia, sempre più ampia, di notizie false diffuse sul Web. Bad News, questo il suo nome, ha tirato in ballo diverse persone, sottopostesi a un esperimento che li ha trasformati, per un attimo, in creatori di fake news con lo scopo di riversare su Internet, attraverso di esse, odio, paura e qualsivoglia sentimento poco piacevole. La realizzazione di post del genere su Twitter, il ritocco di foto da diffondere, e così via, ha, in un certo senso, inoculato in essi una forma di vaccino contro le notizie false sempre più frequenti. Chi sa creare e rendere virali fake news, in automatico diventa anche bravo a riconoscerle ed evitarle.
Grazie ai risultati ottenuti, il gioco è stato tradotto in nove lingue, tale da potervici giocare in più Paesi del mondo; e ha fatto ben comprendere, ai partecipanti, quanto deleterie e orribili siano, spesso, notizie poco veritiere e prodotte con il mero scopo di impaurire o addolorare chi vi entri in contatto. Non a caso è stata realizzata perfino una versione per bambini dagli otto ai dieci anni, forse con l’intento di cominciare a “vaccinare” i futuri lettori di notizie. D’altronde, proprio il vaccino si effettua in tenera età, quindi, il tutto combacia perfettamente.
Anastasia Gambera
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