Tra gli aspetti dominanti della rivoluzione tecnologica, di cui il consumatore moderno ne è il principale fruitore, vi è la voracità e l’immediatezza con cui si dispone dei prodotti della tecnologia. Sotto questo punto di vista, viviamo un periodo di continui cambiamenti e così l’ultimo modello di smartphone nuovo di fabbrica diventa già superato dopo pochi mesi dal lancio.
Probabilmente a Danzica, in Polonia, la pensano diversamente. Qui esiste un’officina meccanica dove si utilizza ancora il “mitico” Commodore 64 per equilibrare l’albero di trasmissione del motore delle vetture da riparare. Tra bulloni e chiavi inglesi, come per magia ecco spuntare il vecchio computer, vero e proprio oggetto cult dei magnifici anni Ottanta. La foto condivisa su Facebook da Bartek Gatz nel gennaio 2016 fece il giro del mondo e la notizia trovò spazio tra le pagine di quotidiani cartacei e online (qui in Italia ne parlò tra gli altri La Stampa, oltre ad essere stata ripresa recentemente da 105.net).
Un pezzo di storia che – nonostante tutto – è riuscito a resistere alle intemperie e alle ruggini del tempo e dimostra come un oggetto di per se obsoleto può restare ancora intatto e perfettamente operativo, in un’epoca di grandi sprechi e sfrenato consumismo tecnologico.
Gabriele Mirabella
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