Da qualche anno, Samsung ha creato lo schermo curvo adatto alla visione di film in altissima risoluzione – meglio conosciuta come il 4K –, mediante cui è anche possibile scorgere la più piccola sfumatura di ogni singolo colore di quel gioco, programma (televisivo e non) e così via. Da quel momento in poi, le aziende costruttrici hanno cominciato a darsi battaglia nel cercare di offrire il miglior prodotto al prezzo più competitivo: il risultato? Quasi ogni mese, un nuovo dispositivo troneggia sui palchetti adibiti nei vari negozi di elettrodomestici, telefonia o centri commerciali. A tal proposito, come riporta Focus, direttamente dalla Queen’s University del Canada ecco il prototipo di schermo srotolabile.
Magic Scroll (questo il nome del prodotto) è uguale a una sorta di pergamena, dello spessore di 7.5 pollici, che si distende grazie alle due rotelline poste ai lati dell’apparecchio. La struttura centrale, concepita in 3D, contiene la RAM e tutto ciò utile a un telefono qualsiasi. Per mezzo di questo miglioramento, sarà possibile visualizzare sullo schermo migliaia di informazioni a tempo indeterminato, senza il timore che questo si surriscaldi; inoltre, può essere utilizzato persino con una mano sola, e potrà funzionare da semplice cellulare, come anche connettersi a Internet e stare sui social.
La fotocamera incorporata ne consentirà l’impiego attraverso due coppie di attuatori robotizzati, tali da farlo scorrere ogni qualvolta vi sarà una notifica importante, come l’aggiornamento del software o di un’applicazione, o nel caso di una determinata sceneggiatura catturata dall’obiettivo. Uno degli studiosi del progetto, Roe Vertegaal, ha evidenziato il fatto che questa pergamena potrà essere trasformata anche in altre tipologie di schermo usufruendo della plastica, della trama di un abito, o di tanto altro. È possibile affermare, quindi, che oramai le società di telefonia mobile sono continuamente alla ricerca dell’ultimo ritrovato il quale gli procuri sempre maggiori introiti (sebbene Magic Scroll non sia ancora commercializzabile). Ma quanto ci sono utili, in realtà, questi marchingegni?
Anastasia Gambera
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