Una volta, colui a profetizzare eventi – positivi o meno – che sarebbero, poi, accaduti, fu Nostradamus; e per l’appunto, molte delle sue previsioni si sono dimostrate più che vere. Da un secolo a questa parte, invece, altri uomini, con tutt’altre potenzialità, hanno pronosticato cose le quali, alla resa dei conti, stanno dimostrandosi più che fondate. Parliamo di uomini normali, senza poteri straordinari se non quelli dell’intelletto. E come riporta Wired, molti di loro hanno indovinato, piuttosto prematuramente, ciò che sarebbe accaduto nel 2020, soprattutto tecnologicamente parlando.
Secondo Nikola Tesla, fisico e ingegnere matematico vissuto all’inizio del 1900, nel 2020 non si sarebbero più consumati tè, tabacco e caffè, al contrario degli alcolici che, al contrario, avrebbero conservato il proprio fascino irresistibile. Date queste parole, si presume che Tesla amasse, quindi, l’alcol; ma non lo si può affermare con certezza. Ovvio che, all’attuale, il fisico sia stato nettamente smentito, ma il futuro è giorno dopo giorno, quindi…
Ancora, com’è evidente, non è possibile spostarsi a bordo di mezzi dotati di ali o motori supersonici in grado di sollevarci per aria, ma Henry Ford, nel 1940, profetizzò che, prima o poi, le automobili si sarebbero involate e avrebbero percorso le strade sospese in aria. Già qualche modello esiste, come Aska della Ntf in California, ma a quando il primo, e vero, volo?
Il chitarrista americano Frank Zappa, secondo quanto stesse succedendo nel 1989, predisse che, prima o poi, sarebbero stati inventati dei dispositivi capaci di conservare e, perché no, catalogare moli di dati di stampo musicale e cinematografico impressionanti. Non sono un caso Netflix, Spotify, e tutti i meccanismi on demand oggi attivi anche sulle tv satellitari, affermando del tutto, perciò, la congettura del famoso musicista.
Colui che posò le basi della dottrina delle stringhe, nonché fisico, teorico e divulgatore statunitense, Michio Kaku, teorizzò, in un suo libro del 1998, che un giorno i dispositivi tecnologici si sarebbero potuti indossare; e dati i fatti, specialmente con il boom di acquisti, in proposito, fattosi registrare nel 2019, la previsione di Kaku è esatta al 100%,
Ecash: chi ha mai sentito siffatta espressione? Leggendola, probabilmente nessuno, ma analizzandone il significato è chiaro che si sta parlando del denaro elettronico, meglio conosciuto come criptovaluta. Nel 1999, il premio Nobel per l’Economia, Milton Friedman, predisse che, proprio nel 2020, sarebbe stato inventato un tipo di denaro non contante, bensì, disponibile online su piattaforme del tutto affidabili. E all’attuale esistono, circa, 1600 criptovalute.
Sviluppare un ottimo apparato intelligibile, personale, aiuta eccome a prevedere quel che sarà il futuro; con un certo margine di errore, certo, ma date le conseguenze, ne vale davvero la pena.
Anastasia Gambera
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