Da quando il cellulare è venuto al mondo, si sono cominciate a espandere, a macchia d’olio, dicerie sul suo conto, come, ad esempio, il fatto che induca una certa dipendenza. Eppure, in molti si ostinano ancora a non vedere i suoi lati positivi, come l’annullamento delle barriere architettoniche fra persone che abitano lontane (e questa è solo una goccia nell’oceano delle tante opportunità messe a disposizione da questo dispositivo). Di recente, inoltre, si è pure scoperto che, dagli anni ’90 in poi, proprio il telefono cellulare, soprattutto in America, ha prodotto un importantissimo calo della percentuale dei crimini.
Secondo Focus, infatti, il telefonino, essendo il mezzo idoneo attraverso cui informarsi (sempre per esempio) sulle migliori occasioni riguardanti lo spaccio di droga, la vendita in strada che si faceva di questa sostanza intorno a quegli anni è diminuita sensibilmente, fino ad annullarsi, grazie alle comunicazioni mobile. Il tutto, perché le gang addette allo smercio, in questo modo, erano meno soggette alle aggressioni dei clan criminali. E non finisce qui: altri studiosi, hanno avanzato l’ipotesi che la riduzione dei crimini sia dovuta ai cellulari specialmente perché, con essi, la gente può avvisare in tempo reale gli agenti delle Forze dell’Ordine in modo tale da farle intervenire istantaneamente.
La zona presa in considerazione, sarebbe quella americana comunque, dove a essersi attribuita questa diminuzione della criminalità sono diversi i soggetti; sebbene, poi, gli studiosi hanno appurato che la tecnologia in generale ha generato, in tutto il mondo ovviamente, la nascita di apparecchiature di controllo sempre più all’avanguardia e in grado di scongiurare situazioni anche alquanto deplorevoli. Come per ogni nuovo ritrovato, ci saranno sempre i pro e i contro di siffatte scoperte, e probabilmente, sarebbe più congeniale imparare a servirsi solo dei pro di ogni singolo oggetto (nonostante tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare… forse).
Anastasia Gambera
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