Portare l’esperienza del campionato endurance direttamente su strada è una missione complicata, ma non se ti chiami Aston Martin. Il lavoro degli ultimi mesi della casa britannica, infatti, non è stato di certo tra i più semplici e banali della loro storia: fare una versione della Vantage GTE, insomma, non è roba da tutti, specie se il divario tra il carattere delle vetture da pista e quello delle vetture da strada è quasi agli antipodi.
Il risultato finale invece è un perfetto connubio tra la secolare produzione di auto di prestigio e l’esperienza maturata nella categoria Endurance, di cui è significativa protagonista dal 1956. Si chiamerà Vantage GT8 e sarà la Aston Martin più leggera della sua categoria, con delle migliorie specifiche che la renderanno esclusiva nel suo genere, tanto da essere prodotta in soli 150 esemplari a partire dall’ultimo trimestre del 2016.
È stata spremuta nell’inferno verde del Nurburgring per raggiungere la forma migliore che le si potesse dare. Partendo proprio dall’esterno, infatti, troviamo una serie di componenti per la quale è stata utilizzata la fibra di carbonio, come tetto, portiere, pannelli della carrozzerie e paraurti, senza dimenticare la batteria al litio e i vetri in policarbonato. Un alleggerimento che ammonta a 100 Kg in meno rispetto alla Vantage S e che produce i suoi frutti con le prestazioni su strada.
Se lo scatto anglosassone da 0 a 60 miglia orarie (i nostri 96 Km/h) si aggira sui 4.4 secondi, però, non è merito solo ed esclusivamente di strutture filiforme. Il motore, non lo si può nascondere, è una bomba, ma il cambiamento non è proprio nel cuore del cofano. Un V8 aspirato da 4.7 litri da 446 CV e 490 Nm di coppia. Ma la vera novità di questa Aston Martin sta nell’erogazione della potenza degli 8 cilindri a terra, lavoro totalmente svolto dal cambio, con la possibilità di scegliere tra un 6 rapporti manuale e un 7 rapporti automatico Sportshift II.
La maniacale cura per i dettagli non è stata trascurata neanche negli interni. La Aston Martin GT8 è stata spogliata di tutto, è nuda come mamma l’ha fatta, ma non manca di un ricco equipaggiamento che non stona con l’ambiente. Se da un lato i sedili hanno un guscio in fibra di carbonio, dall’altro la plancia, che resta dallo spirito minimalista, presenta un sistema infotainment con navigatore satellitare e un sistema audio da 160 watt. Quanto vale tutto questo ben di dio? 207.000 euro. Tanti certo, ma questo è un assoluto gioiello di ingegneria anglosassone.
Francesco Mascali
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