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Tik tok chiude in America, ci pensa Trump: “Salviamolo!”
20 Gennaio 2025
App

Tik tok chiude in America, ci pensa Trump: “Salviamolo!”

Home » Tech » App » Tik tok chiude in America, ci pensa Trump: “Salviamolo!”

Tik Tok ieri, 19 gennaio, ha ufficialmente chiuso le porte agli utenti americani. Trump valuta una proroga di 90 giorni per evitare il divieto.

Tik Tok funziona ancora, proroga di 90 giorni

Aggiornamento dell’ultima ora: Tik Tok ha ripreso a funzionare. Il neo presidente Donald Trump, da oggi in carica, sta cercando di risolvere il “problema Tik Tok”. Quest’ultimo ha finalmente annunciato di essere a lavoro per ripristinare l’accesso. Il presidente ha annunciato una proroga del divieto per 90 giorni. Sul suo social Truth scrive: “Salvare Tik Tok“.

“La proroga è certamente un’opzione che prenderemo in considerazione. Dobbiamo esaminarla. Se deciderò di farlo, lo annuncerò lunedì” aveva già fatto sapere Trump. Inizialmente favorevole con il divieto dell’app, nel corso dei mesi Trump ha cambiato idea al riguardo schierandosi, come accaduto in questi giorni, a favore del salvataggio di Tik Tok.

Una delle ipotesi potrebbe essere l’acquisizione del social da parte di Elon Musk. Tik Tok ha comunicato: “In accordo con i fornitori, stiamo ripristinando il servizio. Ringraziamo il presidente Trump per aver fatto la necessaria chiarezza e aver dato assicurazioni ai provider. Lavoreremo con lui per una soluzione di lungo termine che mantenga Tik Tok negli Stati Uniti“.

Un accordo non rispettato

Il blocco di Tik Tok è arrivato come risposta alla scadenza imposta dalla legislazione americana. Era stata approvata una legge, lo scorso aprile, firmata da Biden con 79 voti favorevoli e 18 contrari. 

Erano stati concessi 270 giorni di tempo affinché la controllante cinese cedesse il social network a una società statunitense o, in alternativa, cessasse le proprie attività negli Stati Uniti. La vendita, però, che non c’è stata. Dunque da qui ne è conseguita l’immediata sospensione entro i tempi stabiliti.

“La società madre di TikTok, con sede a Pechino, ByteDance ha già avuto 270 giorni per disinvestire e finora ha rifiutato. Non abbiamo alcuna fiducia in ByteDance“. Queste le parole pronunciate dallo speaker della Camera, Mike Johnson, intervistato dalla Nbc. “La legge è molto precisa e l’unico modo per rinviarne l’applicazione è se c’è un accordo effettivo in corso“, ha poi sottolineato. Johnson, tra l’altro, ha spiegato che gli alleati di Trump, Kevin O’Leary ed Elon Musk, hanno discusso in separata sede di possibili acquisizioni, situazioni per cui lo stesso speaker sembra essere favorevole anche se questo passaggio richiederebbe l’approvazione del governo cinese.

ByteDance ha resistito all’idea di vendere, senza mantenere il controllo sull’algoritmo principale di TikTok, ritenendo che un cambiamento di proprietà non risolverebbe le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati. La chiusura di TikTok, che colpisce 170 milioni di utenti americani, segna una svolta nelle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina.

I dati degli utenti a rischio

Tik Tok è stata al centro di un acceso dibattito negli Stati Uniti per anni. La causa? La sicurezza dei dati. TikTok appartiene a ByteDance, una società cinese, la grande paura del governo statunitense è il timore che i dati raccolti possano essere utilizzati in modo poco sicuro. Con oltre 170 milioni di utenti americani attivi, questo rappresenta un potenziale rischio per la sicurezza nazionale.

La nuova legge, chiamata Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, prevede multe di $5.000 per utente per le aziende che ospitano o distribuiscono l’app. Apple e Google hanno già rimosso TikTok dai loro store negli USA, mentre il destino dell’accordo di hosting con Oracle resta incerto.

La Corte Suprema ha rigettato l’appello di TikTok contro la legge, affermando che i rischi per la sicurezza nazionale derivanti dalla raccolta dati dell’app giustificano le misure drastiche. Legislatori di entrambi gli schieramenti politici hanno espresso preoccupazioni per il potenziale accesso del governo cinese ai dati degli utenti americani, nonostante ByteDance abbia negato qualsiasi coinvolgimento di Pechino.

“Ho un posto speciale nel mio cuore per TikTok”

Nonostante Donald Trump sia stato il primo, nel 2018, a proporre un “ban” di TikTok a livello nazionale, ByteDance spera di ottenere da lui un trattamento diverso da quello riservatole dall’ultima amministrazione. Il presidente eletto ha già affermato che TikTok ha “Un posto speciale nel suo cuore” per averlo aiutato a ottenere il voto dei giovani alle ultime elezioni. 

Trump sarebbe pronto a emanare una legge che ritardi l’entrata in vigore della norma che oscurerebbe TikTok se applicata, ma non può revocarla senza il voto del Congresso. L’attuale legge è però stata votata da entrambi gli schieramenti: molti parlamentari Repubblicani dovrebbero quindi cambiare rapidamente idea.

Le parole di Shou

Il Ceo di Tik Tok Shou Zi Chew parteciperà alla cerimonia di inaugurazione della presidenza Trump. Gli sarebbe stato riservato un posto d’onore, tra quelli che solitamente sono destinati ai familiari e alle persone più vicine al Presidente. Lo stesso trattamento riservato ad altri magnati della tecnologia come Mark Zuckerberg ed Elon Musk, che hanno dimostrato una particolare volontà di collaborare con la nuova amministrazione.

Lo stesso Shou ringrazia su TikTok tutti gli utenti americani che hanno portato alla crescita del social network: “Siamo grati e felici di avere il sostegno di un presidente che comprende veramente la nostra piattaforma. A tutti gli utenti americani, grazie per aver reso la nostra comunità TikTok un luogo ricco e vivace, che ci sorprende e ci delizia ogni giorno. State tranquilli, faremo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che la nostra piattaforma prosperi come la vostra casa online per la creatività e la scoperta senza limiti, nonché una fonte di ispirazione e gioia per gli anni a venire. Grazie. Altri a venire“.

Tik Tok potrebbe chiudere anche in Italia?

Nonostante le decisioni degli USA hanno ripercussioni anche in Europa, al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali. Il divieto dell’app, come sta accadendo in negli Stati Uniti è legato a questioni di sicurezza nazionale, quindi solo se il Parlamento Europeo riconoscesse le stesse problematiche potrebbe prendere decisioni simili.

Ciò di cui si ha la certezza è che in molti Paesi si discute da tempo l’impatto dei social su temi come privacy, esposizione di minori sul web e diminuzione della soglia dell’attenzione. La domanda sorge spontanea: è giusto vietare i social o dovremmo farne un uso più ragionevole?

Fonte Foto In Evidenza: ilsole24ore.com

 

 

 

 

 

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