Uomini e donne hanno sempre saputo che i luoghi di internet sono misteriosi e che da qualche parte i pensieri più reconditi e macabri di qualcuno potessero venir fuori.
Ma non si sarebbe mai immaginato uno squallore simile: “Stupro tua sorella 2.0”.
Questo è solo uno dei tanti nomi con il quale sono nominati i gruppi di Telegram con più di 50.000 membri. Questi “uomini” usano questa piattaforma sociale per scambiarsi foto di donne. Donne vestite, in primo piano, in costume che possono aver trovato ovunque, su ogni tipo di social. Ma anche e soprattutto foto e video di donne nude, mandate in un momento di intimità ai propri fidanzati. Si va, insomma dal commentare foto che ragazze e donne di tutte le età pubblicano nei loro social fino al revenge porn. E ricordiamo che in quest’ultimo caso si va sul penale.
Le donne non si sono indignate “solo” per questo, ma per tutte le frasi maschiliste e sessiste abbinate alle loro foto. Foto di amiche, foto proprie, video di altre donne che comunque non meritavano un trattamento del genere. Qualunque cosa facessero in queste foto o in questi video.
Le frasi che hanno fatto riflettere e hanno fatto aprire gli occhi a molte di loro sono:“Le femmine sono solo carne da fottere e stuprare, da sbattere in rete punto e basta.” Oppure “Questa ha proprio la faccia da puttana.”, “Io mi sentirei lusingato se ci fosse una foto mia su questo gruppo.”
Ciò che fa pensare di tutto questo, sono le testimonianze delle donne che sui social, tramite storie Instagram etc.. hanno denunciato l’accaduto. Sono arrivate alla conclusione che:“Mi hanno risposto solo le donne alle mie storie di denuncia capendo la gravità della situazione. I pochi uomini che mi hanno risposto mi hanno detto che non sono tutti uguali.”
Quindi la domanda che sorge spontanea è: “Se avete il coraggio di dire ad una donna che non siete tutti uguali, come mai non avete lo stesso coraggio di dire a un vostro amico, compare o conoscente che questo comportamento sessista non deve nemmeno essere pensato?”
L’omertà è solo un’altra faccia dello spalleggiarsi.
Il non farlo, non è meno grave dello stare zitto davanti alle ingiustizie.
Le donne passano la vita a giustificarsi su quanto deve essere lunga la loro gonna, su quanti partner è giusto avere nel corso della propria vita, se alla sera possono uscire da sole. E poi basta una loro foto, non solo di nudo ma probabilmente anche solo quella del viso per sentirsi dire “Hai la faccia da puttana“.
Queste donne possono essere le vostre madri, figlie, sorelle, fidanzate e migliori amiche. E anche se fossero semplici sconosciute non meritano in qualunque caso un atteggiamento del genere.
Nicole Rastelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.