Il veloce sviluppo delle intelligenze artificiali nel corso degli ultimi anni sta alimentando la crescente preoccupazione di artisti, attori e doppiatori. Quest’ultimi, ad esempio, stanno lamentando nei loro social il fatto che venga “rubata” la loro voce, compromettendo il loro lavoro e la loro identità.
L’intelligenza artificiale è una tecnologia informatica che simula l’intelligenza umana attraverso il cosiddetto machine learning. L’IA (Intelligenza Artificiale) fornisce al programma abilità di calcolo che permettono alle macchine di compiere “ragionamenti” complessi e di imparare dai propri errori per perfezionarsi in pochissimo tempo. L’avanzamento di questa tecnologia ha reso possibile la creazione di voci sintetiche così realistiche da poter minacciare il lavoro dei doppiatori.
Nonostante esista la consapevolezza che l’intelligenza artificiale non possa ancora replicare perfettamente l’esperienza dei doppiatori umani, molti si chiedono se l’utilizzo di queste tecnologie possa comunque considerarsi una minaccia per loro. Soprattutto, se si considera la questione della tutela dei diritti della voce di un artista. È diventato sempre più facile, infatti, poter “prendere” la voce del proprio doppiatore preferito e usarla nei vari programmi che circolano in rete e distribuirla come vera.
I doppiatori hanno cominciato a protestare contro questo utilizzo improprio delle loro voci, chiedendo di rispettare la propria identità. Inoltre, il lavoro del doppiatore è estremamente precario e alcuni fanno riferimento a siti – come per esempio Cameo – per guadagnare qualcosa in più vendendo loro stessi audio commissionati. L’utilizzo delle IA compromette anche quest’ultimo aspetto: la gente preferirà usare le Intelligenze Artificiali anziché supportare i propri preferiti perché più economiche.
Molti doppiatori dell’industria dei videogiochi, nel corso degli ultimi giorni, hanno fatto sentire le proprie opinioni riguardo le intelligenze artificiali che copiano le loro voci senza alcuna autorizzazione. Primo di tutti Steve Blum, conosciuto per aver doppiato Spike Spiegel nell’edizione inglese di Cowboy Bebop: “Ciao a tutti, so che le tecnologie legate all’intelligenza artificiale sono emozionanti, ma se vedete la mia voce, o quella di qualsiasi personaggio a cui presto la voce, offerta su uno di quei siti, sappiate che non gli ho dato il permesso e che non glielo darò mai. È davvero immorale. Apprezziamo il vostro supporto”.
A lui si sono aggiunti, ad esempio, l’attrice Jennifer Hale, la comandante Shepard di Mass Effect, che ha commentato così: “Esattamente e aggiungo che chiunque lo faccia senza il permesso dei doppiatori li sta danneggiando. Vi scongiuro di non farlo e di non supportare chi lo fa”.
Recentissima è anche la protesta dei doppiatori del famosissimo gioco “Skyrim”, che hanno scoperto come le loro voci venivano riutilizzate per realizzare delle mod (modifiche estetiche o funzionali, spesso amatoriali, per migliorare elementi di gioco) di tipo erotico. Molti doppiatori si mostrano inquietati e chiedono che siano rimossi gli audio autogenerati.
Ad esempio, il doppiatore Zane Schacht ha dichiarato: “Una volta che si aggiungono contenuti sessuali al mix, la questione del consenso assume un significato completamente nuovo”.
Tuttavia, Nexus Mods, la principale azienda per la condivisione di mod online, ha dichiarato che l’uso di mod generate tramite IA non è contrario alle regole.
Durante i mesi di febbraio e marzo 2023, i doppiatori italiani hanno scioperato per lamentare orari di lavoro estenuanti, contratti non rinnovati e la paura delle IA. Il settore del doppiaggio italiano è tra i migliori al mondo, vantando personaggi di grande capacità. Eppure, nonostante le eccellenze, il lavoro del doppiatore non è esattamente centralizzato: ciò comporta che i doppiatori non sono tutelati e la sicurezza del lavoro non è mai certa.
Con l’aumento dei siti streaming come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, il carico di lavoro si è moltiplicato e l’avvento delle IA sta compromettendo la loro, già precaria, situazione. I doppiatori, in questo lungo sciopero durato tre settimane, hanno manifestato la loro paura di essere sostituiti dalle macchine, sempre più capaci di imitare le loro voci.
Christian Iansante, uno dei più importanti doppiatori italiani -voce ad esempio di Bradley Cooper, Ewan McGregor, Jeremy Renner – ha dato voce alle sue preoccupazioni: “Prima di accettare un lavoro dobbiamo sottoscrivere delle liberatorie e cedere i diritti sulle nostre voci ‘per sempre e ovunque’. Questo significa che può essere utilizzata anche dalle compagnie specializzate nell’Intelligenza Artificiale. Serve una maggiore tutela a livello normativo per scongiurare un uso improprio della stessa”.
Ciò vuol dire che la voce dei doppiatori potrà essere utilizzata senza che il doppiatore stesso ne sia a conoscenza. Sempre Iansante, infatti, ha raccontato la sua esperienza personale: “Io e David Chevalier abbiamo realizzato un cartone animato ‘cult’ fra i giovani. Mi riferisco a ‘Rick and Morty’, in onda su Netflix, in cui io interpreto Rick e David è Morty. Ebbene, un paio di mesi fa, sono stati trasmessi in rete degli sketch di ‘Rick e Morty’ con le nostre voci ma il problema è che non eravamo noi i doppiatori. Insomma, hanno replicato le nostre voci.”.
Milena Landriscina
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