È stata senza ombra di dubbio la macchina più attesa dell’anno: simbolo della rinascita del biscione e del ritorno tra i piani alti nel mercato automobilistico mondiale. La Alfa Romeo Giulia, per molti, è più di un auto, certo, ma che macchina è la nuova Giulia? Una lussuosa berlina aziendale o un mix fatto di comfort e prestazioni mozzafiato? La casa milanese ha pensato a tutti, ma proprio tutti, proponendo una sconfinata gamma di versioni che vi presenteremo con le loro principali caratteristiche.
La differenza più lampante nella Giulia sovviene subito facendo un confronto tra l’esterno della versione quadrifoglio e l’esterno delle versioni cosiddette “normali”. Mancano le prese d’aria laterali e del cofano, così come lo spoiler, le sporgenti minigonne e i quattro scarichi della versione più estrema. Le linee delle versioni diesel, insomma, sono molto più semplici, eleganti e meno aggressive andando quasi agli antipodi rispetto alle linee prorompenti della quadrifoglio verde.
Anche le motorizzazioni delle versioni normali trasmettono un carattere totalmente diverso rispetto al V6 quadrifoglio da 510 CV. Saranno due, almeno quelle del prossimo futuro, rispettivamente da 150 e 180 CV con motori 2.2 turbo-diesel che garantiranno comunque prestazioni di un certo livello. Il prezzo oscillerà da un minimo di 35.000 a un massimo di 44.500 euro, con un listino niente male che potrebbe davvero rappresentare il giusto mezzo per intraprendere una campagna di successo contro il consolidato monopolio tedesco di BMW, Mercedes e del gruppo Volkswagen.
Le varianti della Giulia saranno ben 11 di cui, come già detto, solo la quadrifoglio verde sarà a benzina. Peculiarità d’altri tempi per la nuova creatura di Alfa è senza ombra di dubbio la scelta di puntare ad una tradizionale trazione posteriore, con la totale assenza (almeno per ora) di trazione anteriore e integrale ma che verranno aggiunte (almeno per quanto riguarda l’integrale) nei prossimi mesi di produzione.
Ogni Giulia avrà di base una dotazione di serie di tutto rispetto, che comprende: Forward Collision Warning con Autonomous Emergency Brake e riconoscimento pedone, Integrated Brake System, Lane Departure Warning, cruise control, cerchi in lega da 16”, clima bi-zona, Alfa DNA e Alfa Connect 6,5″. Non è da escludere inoltre un sostanziale miglioramento degli optional specie per le prossime motorizzazioni a benzina da 210 e 280 CV e biturbo diesel 2.2 sempre da 210 CV.
Ogni allestimento base della nuova Giulia presenterà una serie di caratteristiche adeguate a tutte le esigenze della clientela. Se la versione Super prevede rivestimenti in pelle e tessuto, sensori di parcheggio posteriori, cerchi da 17″ e RadioNav Dab con navigatore, la Business Sport vira invece su un carattere più estremo, grazie a cerchi da 17″, sedili in pelle e tessuto, volante sportivo, pedaliera sportiva e pinze freno nere. Di tutt’altro avviso invece la versione base (che presenta la sola dotazione di serie prima elencata), la Business e la First edition, con le ultime due incentrate nel dare il massimo comfort al guidatore.
E la quadrifoglio verde? Un mostro di meccanica tutta italiana, con la bellezza di 12 mila ordini già registrati che comprendono sia gli acquirenti reali che quelli potenziali. Cambio manuale, Intefrated Brake System, Chassis Domain Control, inserti in pelle, carbonio e legno e quel giro da 7,43 minuti nell’inferno verde di Nurburgring che ha fatto impallidire e ricredere più di qualche detrattore della nuova Giulia. Il biscione è tornato e non è più una fantasia.
Francesco Mascali
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