Ci capita spesso, dopo una giornata stressante, di addormentarci con il nostro smartphone in mano, magari guardando un video su YouTube per conciliare il sonno. E cosa c’è di meglio di un bel video ASMR per rilassarsi e lasciarsi alle spalle la tensione della giornata? Tuttavia, l’ASMR nasconde un lato oscuro: molti dei video che hanno effetti così benefici sul nostro cervello, riescono ad avere effetti devastanti sul nostro pianeta.
L’acronimo sta per Autonomous Sensory Meridian Response, letteralmente “risposta sensoriale meridiana autonoma” e fa riferimento a una categoria di video che ha spopolato a partire da YouTube, arrivando a tutti i social. I suoni riprodotti dall’ASMR sembrano agire sui nostri ricettori inconsci favorendo il rilassamento, secondo alcuni addirittura provocando una forma di piacere simile all’orgasmo.
La macrocategoria ASMR racchiude contenuti molto diversi tra di loro, che hanno una cosa in comune: provocare tingles – una sorta di formicolio– in chi li guarda. L’Asmr-artist può parlare in modo soave (Soft spoken), sussurrare (Whispering) o addirittura non parlare, limitandosi a generare dei suoni particolari vicino al microfono: tapping, scratching, brushing. Una delle categorie di maggior successo, sono i Mukbang, dove il trigger è il rumore prodotto dalla masticazione (che, per assurdo, a molti dà estremamente fastidio). Essendo una categoria di video facilmente realizzabile da chiunque è stata adottata da molti vlogger, permettendo all’ASMR di uscire dagli stretti confini di YouTube e raggiungere il grande pubblico dei social.
Anche chi non ha idea di cosa si tratti ha visto, almeno una volta, un video ASMR scorrendo nei propri feed. Finora Tik Tok è una delle piattaforme che si presta meglio a questa tipologia di video. Grazie alla sua flessibilità, la piattaforma cinese permette agli ASMR-artist di monetizzare sia con contenuti di pochi secondi sia con lunghe livestream, durante le quali spesso ricevono mance e regali dai propri followers. L’ASMR ha spopolato così tanto su Tik Tok che il suo tag ha raggiunto quasi 500 miliardi di visualizzazioni. Al suo interno sono racchiusi video di tutti i tipi, molto lontani dai classici trigger di Youtube. Da video dove si spremono in maniera “soddisfacente” i punti neri fino a video di pulizia degli zoccoli dei cavalli. Tutto può diventare ASMR: non sta nelle intenzioni di chi lo crea, ma nelle sensazioni che prova chi lo riceve.
I video ASMR sono gratis ma, in molti casi, a pagare è il nostro pianeta.
Come accennato, su Tik Tok sono nate forme di ASMR molto creative. Un esempio è il CleanTok, una parte della piattaforma incentrata sulla pulizia. Di base nasce come un’idea molto originale: pulire casa in compagnia dei propri follower, impegnandosi a generare suoni rilassanti. Ma, ahimè, è degenerato nell’overload cleaning. Di cosa si tratta? Pulire lavandini e WC utilizzando quantità spropositate di detersivi, spesso svuotandone bottiglie intere, creando una poltiglia colorata da molti definita “ipnotizzante”.
Gli utenti gradiscono: molti di loro danno addirittura suggerimenti su che mix di prodotti utilizzare nei video successivi. Solo in pochi si soffermano a pensare alla gravità di questi contenuti, in primis per chi li realizza, che è giornalmente esposto a una quantità smisurata di esalazioni chimiche. Ma la cosa veramente disturbante di questi video, sono i danni che causano all’ambiente sprecando quantità industriali di prodotti chimici e scaricandoli come se nulla fosse.
Il CleanTok è l’esempio più rappresentativo, ma purtroppo non è un caso isolato: esistono tantissime altre categorie di ASMR basate sullo spreco: tra i più celebri spicca la distruzione di prodotti cosmetici e saponette, che sembra generare un suono particolarmente rilassante per gli amanti dell’ASMR.
La domanda sorge spontanea: è davvero necessario? In un mondo minacciato dalla crisi climatica dove ognuno di noi, nel suo piccolo, cerca quotidianamente di ridurre gli sprechi, vedere gente che fa dello spreco e dell’inquinamento deliberato una forma di guadagno, fa riflettere.
Alice Maria Reale
Fonte foto: IlMedicoonline
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.