Squid Game, la trama della serie
Squid Game segue le vicende di Seong Gi-hun, un giocatore d’azzardo squattrinato sull’orlo del precipizio. Dopo una vita di fallimenti e umiliazioni, Seong Gi-Hun è ormai indebitato fino al collo e non vede via d’uscita. Tutto cambia una notte, quando viene avvicinato in metropolitana da un uomo in giacca e cravatta che, dopo averlo messo alla prova, gli fa una proposta che non riesce a rifiutare.
Insieme a centinaia di altri concorrenti, anche loro a corto di soldi, si ritroverà a competere in giochi per bambini per un ricco montepremi. Quello che Seong Gi-Hun e i suoi avversari non sanno è che c’è in gioco anche la loro vita.
Curiosità:
Il numero di telefono sul retro della carta è reale
Tutti avranno notato che sul retro della carta data al protagonista c’è un numero di telefono. Beh, quel numero è reale e appartiene ad un povero 40enne coreano, che negli scorsi giorni è stato letteralmente tempestato di chiamate da parte di chi voleva partecipare al “gioco del calamaro”. Netflix sta comunque cercando di risarcire l’uomo.
Perché si chiama cosi?
Squid Game si dice che sia una traduzione letterale di un gioco popolare per bambini coreani durante gli anni ’70 e 80’.
Il gioco si svolge dividendo i bambini in due gruppi diversi; l’attacco e la difesa mentre giocano in un tipo di tag usando una tavola a forma di calamaro disegnata nella terra.
Squid Game è basato su un vero gioco scolastico.
L’obiettivo finale è per gli attaccanti di toccare il piccolo spazio chiuso sulla testa del calamaro con il loro piede, rendendolo il vincitore.
Dove trovare la bambola del primo episodio?
La famosissima bambola, icona della serie, ormai anche un trend su tik tok esiste veramente!
Se puoi permetterti un viaggio intercontinentale la statua si trova a Macha Land, nella contea di Jincheon, una zona rurale a circa tre ore a nord di Seoul.
Lo sapevi che..
Dopo l’uscita della serie, alcune scuole elementari della città di Seul in corea del Sud, hanno vietato durante le ricreazioni scolastiche il gioco “1,2,3 stella”
Lorena Bulla
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