Chissà quante volte sarà capitato a molti appassionati di letteratura e non solo di ritrovarsi a osservare foto d’epoca di questo o quell’altro scrittore, chiedendosi effettivamente di che colore avrà avuto gli occhi o i capelli, e se il foulard che aveva addosso era rosso o verde. Le foto in bianco e nero, in effetti, è noto che non rendano quanto quelle a colori la “personalità”, quantomeno esteriore, dei personaggi che ritraggono: così, ci si può ritrovare a notare altri dettagli e una certa profondità dello sguardo in primi piani della fine dell’Ottocento, ma magari non a figurarsi di fronte una certa persona in carne e ossa.
Ecco spiegato il motivo per il quale l’artista russa Olga Shirnina (come ben descritto in un articolo realizzato da Ksenia Isaeva per la rivista online Russia Beyond the Headlines) ha deciso di procurarsi vecchi scatti d’archivio e di lavorarci per restituire loro il colore che il tempo e la tecnologia dell’epoca non hanno potuto garantire alle nuove generazioni: un progetto particolarmente ambizioso e ben riuscito, che consente adesso a chiunque abbia accesso al Web di rivedere “in technicolor” i volti di celebri scrittori russi degli ultimi due secoli cercando in rete i post di Klimbim, pseudonimo della Shirnina. Qui a sinistra, primo fra tutti, si noti A. P. Chechov, conosciuto in Italia soprattutto per la sua produzione teatrale (Zio Vania, Il giardino dei ciliegi, Tre sorelle). Non manca, poi, la penna del grande classico europeo Il maestro e Margherita, ovvero Michail Bulgakov, né Lev Tolstoj, passato alla Storia per i grandi romanzi Guerra e pace e Anna Karenina.
Fra i grandi del 1900, invece, appare in primis Anna Achmatova, poetessa che molto ha vissuto e ha scritto durante il periodo delle purghe staliniane, e accanto a lei un’ulteriore vittima delle suddette purghe, Osip Mandelstam, morto in Siberia. Non mancano, naturalmente, nemmeno Sergej Esenin, innamorato della propria patria fino all’ultimo giorno di vita, Maksim Gor’kij, autore centrale dell’idealismo socialista e che in fotografia appare accanto alla moglie, e Vladimir Majakovskij, che ha saputo descrivere con estrema lucidità le dinamiche rivoluzionarie e posteriori al 1917. Ultimo, ma non per importanza, un ulteriore simbolo del mondo sovietico: l’attore e cantautore Vladimir Vysotskij, tuttora amatissimo e conosciutissimo da chiunque nella Federazione per la sua spiccata e geniale sensibilità. Ridare vita attraverso questo progetto a personalità tanto carismatiche del mondo russo significa renderle più vicine a chi oggi le scopre e le legge con interesse, a tratti più vere e, forse, dal fascino ancora più penetrante.
Eva Luna Mascolino
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