These Systems Are Failing è l’ultimo disco di Moby & The Void Pacific Choir. Un album dal suono viscerale, a tratti grezzo, in cui sonorità post punk e new wave si uniscono all’elettronica, garantendo un sound potente che accompagna quello che più che un semplice testo sembra essere un vero e proprio manifesto. Vegano da tanti anni, l’artista americano si è sempre schierato apertamente a sostegno delle lotte per i diritti degli animali e dell’ambiente. In quest’ultimo lavoro ha deciso di andare oltre, dando vita ad un disco che vuole essere uno schiaffo per risvegliare un mondo, che secondo Moby, sta cedendo al sonno della ragione.
La riflessione parte già dal nome del progetto come spiega lui stesso: «The Void Pacific Choir prende il nome da una citazione di DH Lawrence: la gente a Los Angeles è contenta di non fare nulla e guardare il vuoto del Pacifico. Spesso il vuoto è percepito come qualcosa di grande, scuro, pauroso, il buio, il “nulla” nietzeschiano, che se guardi troppo a lungo in esso finirà col guardare te. Pertanto mi è piaciuto il paradosso linguistico di un Pacifico sereno e vuoto, un vuoto benigno». Un album dall’origine riflessiva in cui Moby racconta di una società che guarda se stessa, come nella prima traccia Hey! Hey!«You poisoned all the flowers/ And learned how to be cruel/ I turned on the bright lights» oppure in Break.Doubt «We’re fighting wars in the head here/ Tossed in the distant night by the airless fear». These System Are Failing non è un album commerciale, è nato per far discutere, per scuotere, come dimostrano i due video estratti dal cd: Don’t Leave Me che punta i riflettori sugli allevamenti intensivi, ed Are You Lost In The World Like Me che grazie alle animazioni di Steve Cutts, dipinge una realtà distopica non troppo distante dal mondo in cui viviamo «Are you lost in the world like me?/ If the systems have failed/ Are you free?/ All the things, all the loss /Can you see?».
È un album frutto di un artista maturo che fa della sua arte lo strumento, il vascello di un messaggio universale «Good minds open to the western sky/ Rolling in the bottom of a perfect lie/ I got a thorn in the gut, I got a feeling to rut/ I got a burning in the hope I need a bloodline to cut». Le 12 tracce che compongono il disco, a cui si associa un video introduttivo postato su Youtube, sono perfette da ascoltare immersi tra i palazzi ed il cemento delle nostre città, specie in questi grigi giorni di dicembre. Il cinquantenne Moby accenderà un fuoco e vi ritroverete a gridare con lui «The light’s clear in my eyes».
Salvatore Corsaro
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