Pause, silenzi ed ogni singola parola sono perfettamente usate per descrivere The Aliens, il testo del premio Pulitzer Annie Baker, tradotto da Monica Capuani e diretto da Silvio Peroni, interpretato dagli attori Giovanni Arezzo, Giuseppe Pestillo e Francesco Russo, messo in scena sul palco del Centro Zo nell’ambito della seconda stagione di Teatro Mobile diretta Francesca Ferro. Uno spettacolo che spinge il numeroso pubblico dell’attesa data catanese a farsi domande e riflettere sulla condizione dei nostri trentenni, figli di una società che non li stimola e non li ama.
KJ (Giovanni Arezzo) e Jasper (Giuseppe Pestillo) raccontano tra musica e filosofia il male di vivere di due scansafatiche che vivono le loro giornate nel retrobottega di un bar tra bidoni della spazzatura, bottiglie vuote, vecchie sedie e tavoli di fortuna. La loro vita vissuta su delle non decisioni, come la scelta del “non nome” della loro band The Aliens, procede lenta tra il fumo di una sigaretta, un tè con funghi allucinogeni e le canzoni di Michael Chernus, Patch Darragh ed Eric Gann mentre su uno schermo scorrono le frasi di Bukowski, padre del realismo, e le didascalie di quello che accade, viene sconvolta dall’arrivo di Evan (Francesco Russo), un giovane studentello ancora imberbe attratto dal modo di fare dei due ragazzi, incuriositi a loro volta dalla sua innocenza.
Bravi e coinvolgenti Giovanni Arezzo, Giuseppe Pestillo e Francesco Russo nel trasmettere il dramma esistenziale ed umano dei protagonisti, incapaci di vivere il loro tempo e la loro storia. Un racconto di amicizia, di dolore e di morte sapientemente rappresentato dall’attenta regia di Silvio Peroni, capace di dare concretezza al malessere di una generazione figlia di genitori che non hanno saputo educare alle difficoltà della vita.
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