Il nuovo album di Taylor Swift, ‘Midnights’, si posiziona in vetta alle classifiche, primo su Spotify nonché disco più venduto nel 2022. La sua uscita, avvenuta il 21 ottobre, è stata accompagnata dal video musicale del brano “Anti-Hero”, pubblicato su Youtube. Una scena in particolare ha destato molte polemiche e critiche da parte dei fan, che accusano la cantautrice statunitense di ‘fatphobia’. Per quale motivo?
Da sempre Taylor Swift ha messo sé stessa nella sua musica e in ciò che scrive, attingendo a esperienze passate come la sua tanto chiacchierata vita sentimentale. In diverse occasioni, i fan si sono divertiti cercando indizi in merito a quali vip fossero ispirati alcuni brani, come Harry Styles o Jake Gyllenhaal. Ad esempio, alcuni fatti della relazione di quest’ultimo con la cantante sono raccontati, attraverso musica e immagini, nel corto “All Too Well“, con protagonisti Saide Sink e Dylan O’Brien.
In “Anti-Hero“, invece, Taylor Swift descrive a cuore aperto la sua personale esperienza con qualcosa di ben più complesso e delicato di un cuore spezzato: l’avere un disturbo alimentare.
A gennaio 2020, con l’uscita su Netfix del suo documentario, Miss Americana, Taylor Swift ha rivelato per la prima volta di aver sofferto per anni di un disturbo alimentare. Con questa notizia, la bellissima cantante di Neshville sconvolse i fan e anche chi non la seguiva assiduamente. “In passato mi capitava di vedere una mia foto in cui la mia pancia mi sembrava troppo grande o che qualcuno ipotizzasse che fossi incinta” – confessa Taylor nel documentario – “e a quel punto scattava ‘non mangiare’, ‘muori di fame’“.
Com’è lei stessa a raccontare, negli anni la Swift giustificava il fatto che stesse perdendo molto peso dicendo di allenarsi molto. Era vero che la cantante facesse molta attività fisica, tuttavia non mangiava e di conseguenza non aveva le energie per concludere i suoi concerti, tanto che spesso aveva dei mancamenti dietro le quinte.
Il percorso per accettare il suo corpo è stato molto lungo e faticoso. Sempre nel documentario, Taylor Swift confessa che è comunque facile ricadere nelle vecchie abitudini perché “se sei abbastanza magra, allora non hai quel culo che tutti vogliono. Ma se hai abbastanza peso per avere quel culo, il tuo stomaco non sarà mai abbastanza piatto“.
Ad appena due minuti dall’inizio del videoclip originale, Taylor e “il problema“, personificato da sé stessa, si trovano in bagno. La ragazza si pesa ma sulla bilancia non appaiono numeri bensì la scritta “fat“, grassa. Questo singolo frame ha urtato la sensibilità di molte persone e la cantautrice, a seguito delle numerose critiche ricevute, ha scelto di rimuoverlo dal video.
Non tutti sono andati contro la cantautrice, basti leggere molti dei commenti sotto il video musicale in questione. C’è infatti chi sostiene che sia ingiusto e anche da egocentrici accusare e criticare una persona per una scelta artistica volta a illustrare i suoi personali “scenari da incubo e pensieri invadenti“, che è come Taylor Swift descrive “Anti-Hero” in un post Instagram.
Anche personaggi pubblici hanno preso le sue difese, come l’attrice Whoopi Goldberg che, durante il panel di The View, ha invitato a lasciare che Taylor provi i suoi sentimenti.
La tesi condivisa tra i sostenitori della cantautrice è la seguente: nel video vediamo l’esperienza di Taylor, ciò che attraversava la sua mente quando soffriva del suo disturbo alimentare e, dal momento che è il racconto del suo trauma, non bisogna sentirsi personalmente attaccati da un’immagine che la cantautrice rivolgeva solamente a sé stessa. Chi si è sentito ferito da questa scelta regia sbaglia, perché era solo un pensiero interiore avuto dalla cantante.
Ciononostante viene da chiedersi: può un pensiero essere ancora definito come “interiore” una volta che viene pubblicato sul web?
Nell’ultima settimana, Taylor Swift è stata accusata di ‘fatphobia‘, o grassofobia, termine che non si riferisce solo alla paura del grasso, al timore irrazionale di prendere peso, ma anche ai pregiudizi e alla discriminazione sofferta dalle persone grasse.
Tra le critiche più di rilievo vi è quella della terapista di disturbi alimentari e blogger di body neutrality Shira Rosenbluth. In un suo tweet ha scritto che Taylor “ha ribadito ancora una volta che il peggior incubo di tutti è quello di essere grassi”.
Anche la scrittrice di Teen Vogue, Catherine Mhloyi, ha criticato questa scelta registica – “Decidendo di avere la parola ‘grassa’ che appare sulla bilancia, ha scelto di nominare esplicitamente il suo demone, la paura di essere chiamata grassa, che è grassofobia nel suo senso più letterale”.
L’arte, intesa in quanto tale, è e deve essere libera. Una giovane donna con alle spalle anni di disturbi alimentari sicuramente non vuole urtare la sensibilità degli altri giudicandoli per i propri corpi. Il “problema” che lei continua a vedere rimane sé stessa, ed è molto chiaro nel video di “Anti-Hero”.
Tuttavia, sebbene avere un pensiero invadente del genere non sia un crimine, scegliendo di esternarlo in questo modo, esso smette di essere puramente personale e interiore. Diventando alla portata di tutti può facilmente colpire e ferire la sensibilità di molte persone, specie coloro che condividono un fardello simile a quello della cantautrice.
Fa parte della natura dell’arte venire interiorizzata e coinvolgere le persone a tal punto da immedesimarsi in essa. Dunque, è un po’ superficiale e irragionevole aspettarsi che, dinnanzi a un video e una clip del genere, l’audience resti semplicemente zitto e buono a guardare Taylor Swift senza vedere altro che lei e la sua esperienza.
La cantante ha scelto di rimuovere la clip, nonostante molte voci le dicessero che non fosse necessario. Probabilmente, lei stessa si è resa conto del fatto che una volta che un proprio pensiero diviene pubblico si è in parte responsabili dei danni collaterali che potrebbe avere. Facendo ciò, Taylor Swift ha mostrato la sua maturità e ha dato il buon esempio a molte persone che di certo mancano della sua sensibilità.
Ludovica Augugliaro
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E’ nata il 20/02/2002, e già dalla sua data di nascita palindroma la piccola ma egocentrica Ludovica si è sempre sentita “diversa”, come i protagonisti di ogni saga fantasy in cui si è sempre rifugiata. A 18anni ha finalmente rinunciato alla speranza che un mezzogigante barbuto le consegnasse una lettera d’ammissione per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, perciò ha deciso di immatricolarsi in Scienze e Lingue per la Comunicazione all’UniCT. E’ una grandissima nerd e una colta cinefila, il che è un modo carino per dire che non ha amici. Sogna di diventare una scrittrice, perché, si sa, sono sempre le persone timide e silenziose ad avere tante cose da dire.