Simone Pafundi è un nuovo talento italiano, il quale nonostante la giovanissima età, sedici anni, è stato convocato da Mancini nella nazionale italiana. L’Italia infatti giocherà stasera 16 novembre e domenica 20 novembre due amichevoli rispettivamente contro Albania e Austria.
Pafundi milita nella primavera dell’Udinese e ha debuttato l’anno scorso in Serie A contro la Salernitana sostituendo Pereyra ed è stato anche convocato per la partita scorsa contro il Napoli.
Con un Europeo vinto e la mancata qualificazione ai Mondiali, abbiamo imparato a conoscere Mancini anche in ottica di allenatore della nazionale. Un allenatore che non nasconde mai il suo desiderio di vedere più club di Serie A puntare sui giovani. Farli giocare, dare loro spazio.
L’esclusione ai Mondiali dopo aver vinto l’Europeo tre mesi prima nemmeno nei migliori colpi di scena di film o libri sarebbe lontanamente pensabile. Una distopia calcistica in così poco tempo che purtroppo vede noi come protagonista principale.
Perché nonostante tutto il polverone che si sta alzando nei riguardi della nazione ospitante, il Qatar, ci dispiace non farne parte. Un polverone del tutto lecito e mai come in questo momento storico giustificabile, anche più di Brasile e Russia. Parecchi italiani appassionati di calcio non guarderanno questo Mondiale per motivi etici, altri proprio perché noi non ci saremo, soprattutto da campioni d’Europa in carica.
L’Italia quindi riparte dai giovani nuovamente, e Pafundi è uno di questi.
BIOGRAFIA:
Simone Pafundi nasce a Monfalcone, in provincia di Gorizia, da genitori provenienti da Napoli, il 14 marzo del 2006, un anno importante per il calcio italiano. Inizia a giocare proprio nella squadra di Monfalcone destando attenzione agli osservatori dell‘Udinese. Monfalcone dista 47 km da Udine, quindi la voce si sparge subito ed il club friulano non perde tempo: nel 2014 Pafundi entra nell’Udinese.
CARATTERISTICHE TECNICHE:
E qui arriva la parte più difficile per un giornalista che scrive di calcio. Perché Pafundi ha talento e si vede tanto ed è altrettanto difficile mettere in dubbio le sue abilità balistiche. In passato proprio i giornalisti azzardavano paragoni con i grandi del calcio mondiale e questi paragoni al momento, per fortuna, avvengono di meno rispetto agli altri anni.
Quando si vede giocare Pafundi, però, il pensiero ricorre ai grandi fantasisti, ma ci sono parecchi esempi di come il calcio giocato con i pari età o quasi e quello giocati con gli adulti di ogni età sia totalmente diverso. Ed è proprio quel passo successivo che parecchi giovani talenti accostati ai grandi hanno mancato per tanti fattori.
Pafundi è un trequartista che può giocare anche da seconda punta ed essendo mancino naturale gioca sulla fascia destra, per sfruttare al meglio il suo sinistro. Dotato di un baricentro basso, data l’altezza non proprio elevata, ciò che coglie l’occhio di chi lo vede è la rapidità dei suoi cambi di passo repentini.
Non è un giocatore da freestyle con numeri da capogiro tra doppi passi o roulete, ma salta l’uomo con una facilità estrema. Peculiarità che gli consente di lanciare i compagni a rete grazie anche alla sua ottima visione di gioco. In 36 presenze con la primavera dell’Udinese ha infatti messo a segno 9 reti e 15 assist.
Pafundi non gioca in solitaria a differenza di parecchi suoi coetanei dotati tecnicamente, cerca i compagni sia in fase di ripartenze che in fase offensiva. Inoltre è dotato di un buon tiro dalla distanza e di una buona velocità. La sua abilità nello stretto tende a disorientare gli avversari e a trovarsi uno spazio libero per agire al meglio.
Ogni amante del calcio da qualsiasi Stato provenga, sogna che un giorno la propria nazione sia la patria di un fuoriclasse. E questo fuoriclasse nella maggior parte dei casi deve essere un attaccante o un fantasista.
Gli italiani si sono chiesti come mai la Norvegia, un paese non proprio conosciuto per la sua tradizione calcistica, buona sì ma non eccellente, sia stata capace di far uscire un attaccante come Håland. Una domanda postasi soprattutto dal momento in cui le punte italiane fanno fatica a segnare nello scacchiere di Mancini.
Sta di fatto che la generazione italiana dal 2000 in poi stia uscendo bene, e che come sempre rispetto alle altre nazionali più blasonate abbia bisogno di più tempo per esprimersi al meglio. Simone Pafundi, nonostante la giovanissima età, è uno di questi, e magari proprio stasera farà il suo debutto anche in nazionale maggiore.
Fonte foto: Eurosport
Fonte statistiche e gol: transfermarkt
Simmaco Munno
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Nato a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la letteratura, la linguistica, la musica, sa mettere le mani almeno su tre strumenti e i videogiochi. Cerca di non porsi limiti e di migliorare sempre.