Al giorno d’oggi, le piattaforme social network possono contare su una platea di utenti praticamente sconfinata: oltre 4 miliardi di persone in tutto il mondo usano i social. Questa crescita pazzesca è dovuta principalmente all’ascesa di Facebook, successivamente spodestato da Instagram (e oggi da TikTok). Ma quando Facebook fu lanciato, non fu solo la curiosità ad attirare nuovi utenti: furono anche i giochi disponibili sulla piattaforma.
Infatti, con il passare degli anni il mercato videoludico si è sempre più evoluto: sono arrivate console più potenti, servizi di gioco in streaming e anche di cloud gaming, giochi sempre più realistici e multiplayer con partite di centinaia di giocatori contemporaneamente. Ma se torniamo indietro nel tempo, quando Facebook aveva aperto i battenti a tutto il mondo, la tipologia dei giochi in voga a quell’epoca era molto diversa, ma nonostante ciò di grandissimo successo.
Chiunque abbia avuto un account Facebook agli inizi della piattaforma social più famosa al mondo, sicuramente avrà sentito parlare (o avrà giocato) a Farmville. Si trattava di un semplice gioco in Adobe Flash sviluppato da Mark Pincus e il suo studio Zynga. Tanto semplice quanto vincente, perché un gioco come Farmville fu in grado di attirare un milione di utenti attivi in soli quattro giorni dal lancio, per poi guadagnare 235 milioni di dollari nel primo anno di attività.
I giochi sviluppati da Zynga furono molti e già nel 2014 circa 350 milioni di utenti Facebook avevano provato il gioco almeno una volta. Altro titolo molto famoso, e controverso, fu Mafia Wars, un gioco dove si impersonava una gang di criminali e si competeva contro altri utenti per guadagnare denaro e rispetto. Pure questo titolo fu un successo, toccando quota 45 milioni di utenti iscritti.
Chi era presente sui social a questi tempi, sicuramente avrà provato questi giochi oppure si sarà ritrovato con la bacheca di Facebook intasata da messaggi di invito per giocare a questi titoli: inviti per giocare a briscola o scopa, richieste di inviare delle risorse per coltivare dei campi su Farmville oppure richieste di aiuto per combattere su Mafia Wars.
Il successo dietro tutti i giochi targati Zynga fu dovuto a una serie di fattori diversi. Innanzitutto, tutti i giochi sviluppati erano pensati per promuovere e incentivare la socialità: ogni gioco richiedeva di interagire con altri giocatori per proseguire e crescere più velocemente. Giochi come Farmville e Mafia Wars potevano in teoria anche essere giocati da soli, ma ci si divertiva solo a metà. Avere degli amici significava ricevere ricompense giornaliere, regali e sbloccare anche oggetti speciali.
In tutti questi giochi, Zynga basava la propria strategia su offerte e bonus che si potevano ricevere solamente tramite la presenza o invito di altri amici nel gioco. Inoltre, le persone dovevano accedere quotidianamente per sbloccare ricompense speciali o cumulative (una tattica usata tutt’oggi dai più importanti videogiochi, da Call of Duty fino a FIFA).
Si tratta di un funzionamento simile, ma differente, rispetto alle offerte e promozioni che molti business online propongono ai propri utenti. Per esempio, siti di e-commerce possono regalare codici promozionali durante i periodi di festa oppure possono offrire degli sconti se si invitano altri amici a comprare sul sito. Attività come i casinò online invece, spesso e volentieri offrono dei bonus casinò per i giochi, ovvero dei bonus per permettere agli utenti di provare i giochi sulla piattaforma del casinò senza dover per forza depositare soldi reali.
L’idea di offrire un bonus viene usata in vari contesti, ma Zynga portò il concetto del bonus a un altro livello, perché lì si potevano ricevere solamente condividendo elementi di gioco sulla propria bacheca Facebook e invitando amici a provare il gioco. Così facendo, milioni di bacheche si riempirono di post pubblicati in automatico dai giochi Zynga e anche se una persona non conosceva inizialmente i loro giochi, bastava guardare il proprio feed per vedere tutti questi post condivisi in automatico da amici e conoscenti (e inoltre si venivano inondati di inviti per provare questi giochi).
Se Zynga e i suoi giochi subirono una crescita esponenziale, arrivando anche a quotarsi in borsa con la IPO più grande per una società di videogiochi all’epoca, gli anni successivi non furono altrettanto positivi. Facebook cominciò a cambiare delle regole interne, bloccando per esempio la possibilità di auto-condivisione da parte dei giochi e mettendo un limite a tutti gli inviti che si potevano mandare.
Fu addirittura data la possibilità agli utenti di eliminare dal proprio feed i contenuti legati ai giochi, inclusi quelli di Zynga. E al tempo stesso, il mercato mobile stava subendo un forte boom, con tantissimi sviluppatori che creavano le loro prime app e giochi per gli smartphone (e sempre più utenti che abbandonavano i semplici giochi in flash di Facebook per divertirsi invece con app e giochi fatti molto meglio e più profondi).
Sempre meno persone giocavano ai giochi Zynga su Facebook e ciò si tradusse nella chiusura di circa 60 giochi diversi di Zynga, che però oggi continua a sviluppare videogiochi ma solamente su dispositivi mobile. Se l’azienda è sopravvissuta, i giochi sui social invece no e principalmente per queste ragioni:
• Gli smartphone di fascia media oggi hanno prezzi molto contenuti e ormai chiunque ne possiede uno (solo in Italia ci sono 80 milioni di smartphone)
• I giochi e app su mobile sono sviluppati molto meglio rispetto ai giochi sui social
• Le connessioni internet sono molto più rapide e gli utenti possono giocare ovunque si trovano
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