Ora si può ufficialmente dire ad alta voce: Kendrick Lamar è tornato. Il celebre rapper di Compton torna sotto le luci della ribalta anche se forse non se n’era mai andato) con “Mr. Morale & The Big Steppers“, il suo quinto album in assoluto. Dopo il successo planetario di “Damn” nel 2017 (vincitore anche del premio Pulitzer), il nuovo progetto si presenta sotto forma di due album, una prima parte ed una seconda con 9 canzoni per ognuna. Questo doppio LP è anche l’ultimo lavoro del cantante con la TDE, etichetta con cui firmò nel lontano 2013.
Mr. Morale & The Big Steppers https://t.co/544YaTY8ys
— Kendrick Lamar (@kendricklamar) May 13, 2022
Il nuovo album arriva pochi giorno dopo l’uscita del singolo “The Heart Part 5“, il quale però non compare tra i nuovi brani del progetto. Si tratta di una canzone dal grandissimo impatto emotivo e soprattutto visivo, in quanto il volto di Kendrick prende diverse forme di personaggi famosi tramite dei deepfakes come Kanye West, Will Smith, Nipsey Hussle, O.J Simpson e addirittura anche Kobe Bryant, tutte collegate dal numero che indicano con la mano durante il video: il 5 (a rimarcare il quinto capitolo della serie “The Heart“).
Nonostante già i primi grossi segnali di profondità del lavoro (non sono affatto scelte casuali quelle prese in considerazione da inserire nel brano che lancia il suo nuovo album), Kendrick riesce a dare continuità alla sua visione del mondo, nell’accezione più personale. Al centro di tutto sembra prendere spazio la responsabilità, saper riconoscere i propri difetti e imparare ad analizzare ed esternare i rapporti personali con gli effetti della vita (dal denaro alla famiglia per citarne un paio), Stiamo parlando di un rapper che fa della scrittura il suo punto forte, infatti si tratta di un album denso ed estremamente maturo ma che riesce a farci capire quanto possa essere “umano“.
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Un rapper più umano delle vecchie apparenze perchè non è un caso che “Mr. Morale & The Big Steppers” esca proprio nel giorno del compleanno della moglie: tempo fa Kendrick veniva ritratto in foto in solitudine, pensieroso.. da duro ecco. La splendida copertina del nuovo album, invece, segna ed evidenzia il grande cambiamento nella sua vita (con l’avvento dei suoi due figli), con una forte retorica dietro, segnata anche dalla sua vecchia generazione (si nota la forte contrapposizione tra la pistola e la corona di spine in testa. Sono davvero tanti i riferimenti del rapper di Compton, potremmo scrivere davvero tanto a riguardo tra citazioni, frasi velate e altre dannatamente esplicite: cercheremo di dare una visione completa e soddisfacente per celebrare al meglio il ritorno del G.O.A.T (e se lo dice anche un certo Eminem..)
Per esempio “N95” è un chiaro riferimento ai respiratori e alle maschere facciali N95: una canzone che trasuda criticità da tutti i pori in cui Kendrick si scaglia contro tutta questo periodo che stiamo attraversando di pandemia, ma lo fa con un brano che brilla di luce propria.
“World wide Steppers” è forse tra i brani più forti di questo nuovo album: sin dalle prime righe la musica, le parole, l’atmosfera che si respira non è di facile lettura. Incredibile e d’impatto sono le parole di Kendrick nel raccontare la sua recente vita privata, il suo difficile rapporto con le donne bianche: un’autocritica che riflette le carenze della società attuale nel suo insieme.
Come già citato, sembra chiara la scelta di Lamar: mettere in evidenza i punti più umani di un rapper che ha sempre portato l’etichetta di intoccabile, specie per la potenza e l’impatto dei testi: come in “Die Hard” dove parla apertamente delle sue difficoltà a relazionarsi e il saper accettare i momenti negativi, essenziali nella crescita dell’uomo. O anche la splendida “Father Time“: che dire di questo brano.. forse tra i più belli dell’album. Non si tratta soltanto della splendida base musicale, basta attenzionare le parole di Kendrick per innamorarsi al primo ascolto: la tematica del rapporto con il padre, le difficoltà attraversate, essere in prima persona un genitore. C’è tutto dentro questa canzone, senza dimenticare l’azzeccatissima collaborazione con Sampha.
Kendrick. Sampha. Special duo.#MrMoraleAndTheBigSteppers pic.twitter.com/aC3rR2hjE6
— Complex Music (@ComplexMusic) May 13, 2022
Trovano spazio anche dei brani meno “Old school” (se mi passate il termine) come “Rich Spirit” in cui il rapper di Compton prova a descrivere le proprie qualità in maniera un po’ più irriverente, ma la vera star è la produzione musicale (sempre impeccabile in tutto l’album); qui Sam Dew da’ uno sprint in più alle intenzioni del rapper.
Incredibilmente crudo e diretto il brano intitolato “We Cry Together” in cui Kendrick insieme a Taylor Paige prendono metaforicamente posizioni opposte nella disputa di una brutta coppia. La donna è come se rappresentasse lo stato dell’hip hop e del fatto di essere stato assente negli ultimi anni.
“Count on me” e “Crown” sono brani dove Kendrick cerca in un primo momento di rialzarsi, trovando la motivazione giusta nella musica, quasi una sorta di autocelebrazione. Il secondo è una prospettiva su ciò che pensa il rapper: spesso all’esterno sembra sia tutto a posto, dentro la situazione è completamente il contrario: due canzoni naturalmente collegate da un chiaro filo conduttore.
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Inaspettata è stata la collaborazione con Kodak Black in “Silent Hill“: un brano dalle sonorità un po’ rap ed un po’ trap in cui i due rapper parlano delle loro cose, dei loro problemi e delle false amicizie. Inizialmente sembra stonare in base al tono tenuto per tutto l’album, ma poi si capisce la chiara intenzione di Kendrick si smorzare i toni e riprendersi il suo tempo con gli amici.
Tra le canzoni più complesse troviamo sicuramente “Savior” dove Lamar, assieme a Baby Keem, affronta per ogni verso un argomento diverso. Prima afferma che chi viene ammirato, chi ha successo è visto proprio come un salvatore: affronta le questioni razziali, parla del Covid-19 (con un chiaro riferimento alle decisioni del cestista americano Kyrie Irving), passando per il politically correct. Una canzone molto particolare che funziona alla perfezione nelle intenzioni dell’artista.
Kendrick Lamar mentions Kyrie Irving’s vaccine controversy on new song “Savior”: https://t.co/Nsssqa0e8I
— Complex Music (@ComplexMusic) May 13, 2022
In “Mother i Sober” un Kendrick molto provato riflette sui momenti più spaventosi della sua infanzia e tutti i traumi che ha vissuto all’interno della sua famiglia: questo sicuramente è tra i brani dove sembra ci sia meno musicalità, ma in cui traspare tutto l’animo dell’artista e la sua sensibilità.
Spesso ci ritroviamo ad ascoltare non solo i rapper, ma qualsiasi cantante senza nemmeno sapere il perché, (sempre se vi sia), stia semplicemente scrivendo proprio in quel modo. Arrivati a questo punto mi permetto di dire grazie a Kendrick Lamar: grazie perché non è da tutti ascoltare un brano nella sua interezza, leggerne le parole con attenzione e voler approfondire cosa stia realmente dicendo. Accade questo quando un fenomeno come lui torna dopo 5 anni ed è come se sia rinato, più forte di prima probabilmente. Grazie anche a chi è arrivato fino in fondo di questa recensione: “Mr. Morale & The Big Steppers“, forse già abbiamo l’album dell’anno? Ma anche se non dovesse essere così poco importa.. abbiamo di nuovo Kendrick, finalmente.
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.