Lutto questa mattina nel mondo della musica e della composizione italiana. Si è spento a soli 48 anni il pianista Ezio Bosso, nella sua casa a Bologna. A causare il decesso del compositore sarebbe stata, con ogni probabilità, una malattia neurodegenerativa, che già lo aveva costretto, poco meno di un anno fa, a ritirarsi dalle scene: “Non posso più suonare“.
Torinese di nascita, nella sua carriera ha tenuto concerti in tutto il mondo. È stato direttore stabile del “The London Strings“. Ha poi composto le colonne sonore dei film di Gabriele Salvatores “Io non ho paura” e “Il raggazzo invisibile“, che lo hanno portato a vincere due premi David di Donatello. Tra i suoi ruoli quindi anche quello di direttore d’orchestra, mentre a dargli la celebrità televisiva in Italia fu Carlo Conti, che durante il Festival di Sanremo del 2016 lo portò a esibirsi suonando “Following a bird“, brano contenuto nell’album “The 12th Room”.
L’esecuzione di Ezio Bosso davanti al pubblico dell’Ariston gli permise di perdere l’etichetta di “musicista di nicchia“. Negli ultimi anni aveva spiegato come l’acutizzarsi della malattia lo facesse sentire agli “arresti domiciliari”: dal 9 febbraio era costretto a stare chiuso in casa, senza poter suonare. Migliorarsi, perfezionarsi, mettersi sempre in discussione: solo alcune delle sue qualità.
Nel 2018 fu ospite al Parlamento Europeo in occasione di una conferenza di alto livello sulla cultura. Durante la stessa ha mostrato l’importanza della musica nella propria vita. Sottolineando come i musicisti sin dalla tenera età, ascoltando brani dai grandi compositori europei (Beethoven o Debussy) non conoscano confini da Paese a Paese.
Giuliano Spina
Fonte immagine: Fatto Quotidiano
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