Nella giornata di venerdì 6 settembre i Linkin Park pubblicano un live mostrando la nuova cantante Emily Armstrong e il nuovo batterista Colin Brittain. Una scelta che ha diviso i fan della band statunitense soprattutto per la scelta della nuova cantante. Infatti, come capita spesso, sostituire o rimpiazzare una voce che è entrata nei cuori di miliardi di persone come quella del defunto Chester Bennington non sempre viene accettato. Nei Linkin Park poteva cambiare chiunque, ma rimpiazzare Bennington ad alcuni sembra addirittura una mancanza di rispetto. Ma sarebbe stato lo stesso discorso se fosse stato rimpiazzato anche Mike Shinoda, rapper e chitarrista della band. Altra voce a cui i fan sono affezionati.
Emily Armstrong è colei che ha preso l’eredità del cantante scomparso suicida sette anni fa. Un’eredità senza dubbio importante, di un gruppo altrettanto importante per la storia del nu metal e del rock. E anche per i tanti bambini e ragazzi cresciuti nei primi anni duemila. Sostituire una delle voci considerate uniche del panorama rock e metal non solo è un atto di coraggio, ma ci vuole anche una buona dose di carattere. Di carisma.
La nuova cantante, la quale nel frattempo milita ancora nel suo gruppo hard rock di origine, i Dead Sara, ha mostrato di poter prendere tale eredità. Sebbene non tutti siano d’accordo, come giusto che sia. Emily, classe ’86, quindi dieci anni in meno di Chester, è sicuramente cresciuta con la musica dei Linkin Park. Inoltre Bennington ha influenzato molti cantanti con la sua voce e il screaming particolare. Uno screaming né da black e né da death metal ma che aveva tutte le caratteristiche per farlo. E che risultava ottimo prima per il nu metal e poi per il rock dalle connotazioni elettroniche.
Una voce che ha fatto innamorare anche chi non ascoltava quel tipo di musica. Magari bisogna ringraziare i tanti video di Dragonball che giravano all’epoca sui cellulari “normali” con in sottofondo proprio le canzoni dei Linkin Park. In un’epoca dove non esistevano smartphone e YouTube, alcune persone si divertivano a creare montaggi del noto anime con in sottofondo pezzi come In the End, Crawling, Numb, From the Inside. E gli amici si divertivano a scambiarseli tramite bluetooth circa vent’anni fa. Un successo dove nemmeno i pionieri del nu metal come Korn, Deftones e Limp Bizkit, e nello stesso periodo dei Linkin Park anche gli Slipknot, sono riusciti.
Emily, che alle spalle ha tre album pubblicati e svariati live eseguiti con i Dead Sara, è la prima ad avere consapevolezza di non poter mai rimpiazzare Chester. Ma sicuramente ci metterà del suo per ricordarlo al meglio.
I Linkin Park non sono primi a continuare la loro carriera musicale dopo la scomparsa di un membro della band, e né saranno gli ultimi. Tra i gruppi più importanti a livello internazionale si possono fare gli esempi degli AC/DC e dei Queen riguardo i cantanti e dei bassisti riguardo i Metallica. Ma comunque ce ne sarebbero anche altri come ad esempio gli Alice in Chains, gli Stone Temple Pilots, dove militò anche Chester come cantante, i Foo Fighters, ecc. Ma anche esempi come i Nirvana che decisero di sciogliersi dopo la morte di Kurt Cobain.
Era il 1980 quando Bon Scott, cantante degli AC/DC morì in circostanze definite ancora misteriose. Con il gruppo hard rock australiano aveva pubblicato sei album e gli AC/DC erano nel pieno del loro successo planetario. Alla fine decisero di continuare e dopo varie audizioni scelsero Brian Johnson con cui pubblicarono l’album e una delle canzoni più suonate di sempre Back in Black. Con Johnson gli AC/DC incisero altri undici dischi.
Nel settembre del 1986 tre membri dei Metallica dovettero dire addio al bassista Cliff Burton morto schiacciato dal bus su cui viaggiavano a causa del ribaltamento della vettura. Anche in quel caso la band thrash metal statunitense era indecisa se continuare con la musica. E spinti anche dalla famiglia di Burton, i Metallica proseguirono con la loro carriera musicale. Dopo Burton, ci furono altri due bassisti: Jason Newsted e Robert Trujillo.
I Queen nel 1991 rimasero orfani del loro frontman Freddie Mercury. Dopo la morte del cantante inglese solo un album uscì postumo dei Queen, tra l’altro con canzoni cantate in passato proprio da Mercury, Made in Heaven. Dopodiché Brian May e Roger Taylor decisero di dedicarsi solo ai live, mentre il bassista John Deacon decise di lasciare la band.
I Linkin Park dopo sette anni hanno deciso di tornare sulle scene musicali. Un atto di coraggio perché sapevano e sanno a cosa andranno incontro. C’è chi auspicava un loro scioglimento, ma intanto a novembre uscirà il loro ottavo album: From Zero anticipato dal singolo The Emptiness Machine. Il primo senza Chester e il primo con Emily. Solo il tempo ci dirà se avranno fatto la scelta giusta, ma essendo i Linkin Park avevano tutto il diritto di tornare a suonare.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.