Dopo il successo del tour estivo, Sananda Maitreya ritorna sui palchi italiani con “The Fallen Angel Tour 2019”, una serie di concerti che vedranno il poliedrico artista newyorkese accompagnato da The Sugar Plum Pharaohs, la sua rock band ora composta da cinque elementi: Luca Pedroni alla chitarra, Francesca Morandi al basso, Marco Mengoni alla batteria e cori, Luca Fraula alle tastiere e un nuovo prezioso elemento, Beatrice Baldaccini ai cori. Il tour farà tappa a Bologna, martedì 7 maggio 2019 (data unica) al Teatro Celebrazioni, in esclusiva regionale. Il concerto sarà un mix dei nuovi lavori e delle leggendarie canzoni che sono entrate nel cuore dei fans.
Artista, compositore e produttore multi-strumentista prima noto come Terence Trent D’Arby negli anni Ottanta e Novanta, ha creato canzoni che hanno fatto la storia, come “Sign Your Name”, “Wishing Well”, “Delicate”, “Let Her Down Easy”,“O Divina”. Sananda Maitreya torna in concerto per celebrare i suoi trent’anni di musica, ma soprattutto il fatto di essere sopravvissuto alla straordinaria vita che ha vissuto.
«Nel sollevare le nostre voci per raggiungere il coro del mondo» racconta Sananda «punteremo i nostri strumenti verso le stelle che brillano luminose attraverso gli occhi dell’amore e saremo uniti come delle campanelle appese al sempreverde albero della Vita» – “In lifting our voices to rejoin the chorus of the world, we will be aiming our instruments towards the stars that shine brightly through the EYES OF LOVE & Hang Like SPARKLING Silver Bells On (& From) The Evergreen TREE OF LIFE.” Per questi nuovi appuntamenti Sananda sarà accompagnato sul palco dalla ‘The Sugar Plum Pharaohs’, una fantastica band di cinque elementi che, insieme all’artista, proseguiranno la presentazione di “Prometheus & Pandora”, il monumentale ultimo lavoro, ben cinquantatré brani per 178 minuti di gloria. Prodotto ed interamente suonato da Sananda stesso, è il suo undicesimo album in studio (dopo “Introducing The Hardline”, “Neither Fish Nor Flesh”, “Symphony Or Damn”, “Vibrator”, “WildCard!”, “Angels & Vampires”, “Nigor Mortis”, “The Sphinx”, “Return to Zooathalon”, “The Rise of The Zugebrian Time Lords”).
È l’album di un polimata che è a proprio agio se si discute di politica e di sport, come di musica. Incapsula la condizione umana del 21° secolo ed è un mix di emozioni conflittuali. C’è intelligenza e saggezza, rabbia e tristezza contemplativa, ma soprattutto una musica vera e inconfondibile che punta diritto al cuore.
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