Dopo il crollo del Ponte Morandi, Paolo Kessisoglu e tanti big della musica italiana si sono riuniti. Il risultato prodotto è “C’è da fare”, una canzone che mostra l’amore per la città di Genova. I ricavi verranno interamente devoluti all’associazione che aiuta gli sfollati.
Paolo Kessisoglu al momento del crollo del Ponte Morandi di Genova si trovava negli Stati Uniti, a San Francisco. Dopo aver ricevuto la terribile notizia si è sentito crollare emotivamente, oltre che per la tragedia in se anche perché si trovava distante dalla sua città. È così che, entrando in una biblioteca e trovando un pianoforte, ha iniziato a dar vita ad un progetto. Rispolverando il suo passato da musicista, ha scritto di getto il testo di una canzone che esterna il suo amore per Genova. Il titolo emblematico che ha scelto è C’è da fare.
L’idea successiva alla scrittura del testo è stata quella di coinvolgere nel progetto una serie di artisti della musica italiana. Nessuno tra gli artisti contattati ha avuto bisogno di pensare alla risposta, così ben 25 big si sono riuniti per la collaborazione. Paolo Kessisoglu ha voluto fortemente che nella registrazione spiccassero alcune voci di cantanti liguri, tra i quali Ivano Fossati, Annalisa, il rapper Izi e Gino Paoli. L’amore per Genova in C’è da fare viene cantato anche da tantissimi altri big. Da Morandi a Nina Zilli, da Giorgia a Fiorella Mannoia, da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro a Massimo Ranieri, da J-Ax ad Arisa. Tutti sono stati entusiasti di prestare la propria voce per una causa così importante.
Il pezzo è stato inciso in due giorni negli studi di Radio Italia. Il significato vero e proprio della canzone si trova nelle parole che compongono il ritornello. «E allora vieni qui, togliti quel muso e fatti abbracciare. Sto vento freddo che soffia, ti voglio scaldare. Sei sempre la stessa, ma se stavi male me lo potevi dire. Ma adesso basta parlare: c’è da fare». Il brano è dedicato alla città, ai suoi sfollati, a tutti coloro che soffrono e a tutti coloro che combattono. È uno stimolo a non arrendersi e soprattutto ad aiutarsi, un inno al nuovo futuro di cui la città ha bisogno.
I proventi del disco verranno gestiti dall’associazione Occupy Albaro, che si occuperà di metterli a disposizione delle persone che hanno subito i maggiori disagi. Molto spesso accade che le migliori canzoni, quelle più profonde, vengano create nei momenti più difficili. C’è da fare ha riunito le vecchie e le nuove generazioni della musica italiana, evidenziando la necessità di agire. Il pezzo ha un testo diretto, un sound coinvolgente e soprattutto l’intento di gettare le basi per la riscossa. Il potere della musica è proprio questo: colmare i vuoti, mettere a nudo i sentimenti e la verità e dare una spinta all’azione.
Sara Tonelli
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