Chi non ha mai giocato almeno una volta nella vita ai videogiochi? Anni fa le console sembravano quasi un lusso per i ragazzi e rappresentavano il massimo del divertimento. Oggi è invece alquanto improbabile che in una casa popolata anche da adolescenti non sia presente almeno un apparecchio collegabile alla televisione, sebbene anche i semplici computer siano ormai in grado di prestazioni all’ultimo grido. Le ultime novità parlano finanche di videogame disponibili in rete tramite un singolo software. Il mercato dei videogiochi si è espanso tantissimo e da qualche tempo abbraccia persino i telefonini. Non solo i più piccoli, ma anche gli adulti si sono avvicinati a platform e simulazioni sportive.
L’impatto del mercato dei videogiochi nel mondo è stato davvero considerevole. In pochi, negli anni ’80, avrebbero pensato che sarebbero stati organizzati dei tornei veri e propri tra i maghi del gamepad. Oggi i videogame sono entrati a far parte di una dimensione professionistica, per la quale si parla di un possibile coinvolgimento nelle future Olimpiadi. D’altro canto, i soli ragazzi europei che sono dediti al gioco sono circa 500 milioni, mentre negli Stati Uniti sono la metà. In Asia, dove hanno sede quasi tutte le principali software house videoludiche, il mercato viene gestito in maniera ancora più diretta: se un titolo non risulta particolarmente gradito o viene ritenuto addirittura troppo complesso per i giocatori nel resto del globo potrebbe anche non giungere proprio in Europa e in America, come accadde con il curioso caso di “Super Mario Bros. 2”. Se non fosse stato per il Giappone, nello specifico, i videogiochi non sarebbero stati mai come li conosciamo e sicuramente il loro sviluppo si sarebbe fermato molto tempo fa.
I videogiochi vendono bene, questo è un dato di fatto. Stiamo parlando di un mercato da oltre 150 miliardi di dollari, che sono aumentati proprio grazie all’elevazione dell’età media dell’utenza. I dati sul mercato dei videogiochi possono riguardare anche le app di slot virtuali e affini, che chiaramente non possono essere ad uso e consumo di minorenni. Come si può evincere anche da una ricerca realizzata dal portale www.videoslotmachineonline.it, giochi di carte digitali e roulette online contribuiscono a rimpolpare il palinsesto generale offerto dal settore dell’intrattenimento. D’altronde, i gamer spaziano con disinvoltura tra i vari generi e chi adora i giochi di avventura può tranquillamente rivelarsi abile in quelli di strategia. Prendendo in considerazione solo l’Italia, l’indotto generato dai videogiochi è cresciuto del 20% nell’ultimo anno: si parla in totale di un paio di miliardi di Euro, molti dei quali frutto del mercato digitale.
La prima vera “console war” fu quella che coinvolse la Nintendo e la SEGA ormai 3 decenni fa. Se potessero parlare, i Nintendo Entertainment System e i SEGA Master System che alcuni di noi hanno conservato nello sgabuzzino o in cantina racconterebbero storie di manovre concorrenziali a 8 bit. In un’epoca in cui bisognava risparmiare anche sui pixel quando si progettava un gioco, le idee non erano libere di defluire e per questo ci si doveva ingegnare ancora di più. Prendiamo ancora in esempio Super Mario, indubbiamente il personaggio più celebre della storia dei videogiochi, il cui design fu costretto dalle limitazioni software dell’epoca: non potendo animare correttamente i capelli e avendo pochissimo spazio per realizzare la bocca sullo sprite, l’idraulico videoludico fu dotato di cappello e baffi, che per ovvie ragioni sono rimasti ancora oggi nonostante la tecnologia si sia sbizzarrita e possa consentire l’aggiunta di molti più dettagli. Le console portatili hanno preso piede di pari passo con quelle casalinghe: il Game Boy è stata la più longeva in assoluta. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi è però la PlayStation della Sony a dominare il mercato. La SEGA si è ritirata dallo sviluppo degli hardware e Nintendo e Microsoft, madre della Xbox, non riescono a reggere lo stesso ritmo.
Contrariamente a quanto si possa pensare, non sono solo i maschietti a impugnare volentieri il controller. Secondo le statistiche sui videogiochi quasi metà dell’utenza globale è costituita da ragazze, precisamente il 40%. Un numero di certo non trascurabile. Alcune giocatrici sono diventate anche popolari per le loro attività di streamer. In media, i gamer oggi hanno più di 30 anni, il che ci fa capire chiaramente che non sono pochi i genitori che si ritrovano a giocare insieme ai loro figli.
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