“Lui è tornato” sarà distribuito dalla Nexo Digital il 26-27-28 aprile nei cinema italiani, dopo il grande successo riscosso in Germania lo scorso anno. Tratto dall’omonimo libro di Timur Verme, racconta l’ipotetica e ironica vicenda di Adolf Hitler, risvegliatosi casualmente negli anni Duemila.
È il 2012 e, a circa 70 anni di distanza dalla morte, si risveglia improvvisamente, in un parco di Berlino, proprio lui, Adolf Hitler. Secondo il suo punto di vista è passato nemmeno un giorno da quando si trovava nel bunker insieme alla moglie Eva Braun, ma si trova invece catapultato nel XIX secolo, con tutte le sue innovazioni. Così inizia il libro dello scrittore Timur Verme, dal titolo “Er ist wieder”: Lui è tornato. Pubblicato nel 2012 in Germania, è stato un successone, con più di 2 milioni di copie vendute e tradotto in diverse lingue. Scritto in prima persona, appare come un diario personale del dittatore che si confronta con quelli che per noi sono strumenti di uso quotidiano: internet, con Wikipedia, e la televisione, con i suoi innumerevoli talk show. La bravura di Verme è stata quella di saper raccontare – come scrivono alcune recensioni tratte dal web – come «una personalità come quella di Adolf Hitler possa potenzialmente, attraverso le nuove tecnologie e i mass media, tornare ad ottenere consensi, ma lo fa scegliendo la strada della comicità e della satira, puntando sulle risate ma non senza un risultato inquietante».
Da questo successo editoriale è stato tratto l’omonimo film, uscito in Germania nel 2015 e previsto in Italia solamente per il 26-27-28 aprile 2016, diretto da David Wnendt. Come la trama del libro, la pellicola racconta la storia di Hitler che, scambiato per un comico ed imitatore del Führer, attraverso una serie di video caricati su YouTube diventa un personaggio televisivo famoso. Addirittura, alcune scene sono state girate come una vera e propria candid camera: «Il regista seguiva Olivier Masucci, l’attore tedesco che ha interpretato Hitler, mentre girava tranquillamente per le strade di Berlino con la divisa da nazista e i famosi baffetti, per registrare la spontanea reazione delle persone comuni» spiega Il Post. Appare quindi come una miscela di satira, commedia, ironia e analisi sociale che il regista ha saputo coniugare in modo perfetto, viste le recensioni positive, e che stimola in molti la curiosità di andare presto a vederlo al cinema.
Sofia Bonomo
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