Lascia discutere la performance del cantautore italiano Gianluca Grignani al concerto di Capodanno a Bari. L’artista, soprannominato The Joker dai suoi fan, si è presentato difatti sul palco particolarmente euforico, per meglio dire “ubriaco”, imbarazzando addirittura il cantante Gigi D’Alessio, organizzatore dell’evento, e scatenando nel giro di poche ore commenti, tra critiche e difese, sui social e non solo.
Sebbene non sia la prima volta che Grignani si presenta sul palco in certe condizioni, l’esibizione del cantautore in diretta dalla piazza di Bari è diventata, in pochi giorni, un caso mediatico che divide i fan più fedeli e i critici dello stesso. C’è chi difende difatti il Grignani affermando che con la sua esibizione ha riportato la musica allo stato naturale, senza forzature e artificialismi: egli, dopo aver cantato insieme a D’Alessio il singolo La mia storia tra le dita rischiando più volte di perdere il filo e mandare i musicisti in completo delirio, ha chiesto di avere una chitarra tra le mani per poter intonare, come sempre, la canzone che più di tutte lo identifica come uno dei più grandi autori della musica italiana, ovvero Destinazione paradiso. La sua chitarra, la sua voce con l’accompagnamento dei fan che lo seguivano cantando insieme a lui: questo, sostengono i fan più affezionati, è stato Gianluca Grignani. In sua difesa lo stesso D’Alessio è intervenuto ammettendo che il suo caro amico è salito sul palco in condizioni poco adatte all’esibizione, ma che ha fatto comunque una grande performance.
Sicuramente gli ammiratori di Gianluca Grignani continuano a sostenerlo e lo esortano con commenti sui social quali: «Sei ancora in tempo, devi solo volerti più bene» oppure «Ti auguro un anno di vera rinascita, se hai qualcosa da mettere in ordine nella tua vita lo sai solo tu, a me basta solo sentirti cantare». D’altra parte egli stesso risponde con un post su Facebook in cui cita una delle sue più celebri canzoni: «C’è chi non ha mai capito come sono io e chi l’ha capito troppo che ho paura anch’io, ma sai cos’è? che c’è? c’è che son contento, perchè mi hanno amato e odiato allo stesso tempo!»
Nancy Censabella
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