CATANIA – Tra i numerosi stand presenti all’Etna Comics 2016, una delle più note fiere del fumetto e della cultura pop in Italia, è possibile incontrare un giovane pisano pronto a chiedere a chi passa di provare un videogioco di sua invenzione: Call of Salveenee. Il titolo è, in maniera evidente, ispirato al celebre sparatutto Call of Duty, e il videogame ha come protagonista una delle personalità politiche più discusse e influenti d’Italia: il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. L’obiettivo conclusivo di questa avventura è il salvataggio dei due Marò, La Torre e Girone, detenuti in una prigione presso la quale stanno di guardia alcuni personaggi, denominati Zingherello e Terrone. Voci di Città ha intervistato in esclusiva Marco Alfieri, sviluppatore del gioco, rivolgendogli alcune domande sulla nascita della sua satira politica tramite la creazione di attività ludiche.
Marco, cosa ti ha spinto a creare un videogioco che avesse come protagonista proprio Matteo Salvini?
«La mia idea è nata come rifiuto nei confronti della politica odierna: nel gioco, infatti, è possibile utilizzare come personaggio non solo Matteo Salvini, ma anche altri politici quali Renzi, Berlusconi, Grillo e perfino Vittorio Sgarbi. Inoltre, si può creare la propria partita in più modalità: storia, survival e multiplayer, così da portare ai massimi livelli la personalizzazione dell’intero mondo virtuale».
In che modo Call of Salveenee è diventato in così poco tempo virale e conosciuto in tutta Italia?
«Quando l’ho creato è bastato poco a far sì che si diffondesse: i miei amici hanno iniziato a condividerlo, cosicché in poco tempo ha acquisito una buona notorietà. Evidentemente, la gente si diverte a lanciare le ruspe per combattere i nemici. In seguito, è capitato che persone quali l’eurodeputato Gianluca Buonanno provassero a convincere la famiglia dei Marò a sporgere denuncia contro di me, chiedendomi cinquecentomila euro di danni, e questo ha contribuito a far spargere la voce sulla mia creazione».
E poi la vicenda che risvolti ha avuto?
«La famiglia avrebbe sicuramente perso la causa, quindi dopo breve tempo tutti hanno rinunciato anche solo a tentare. A quanto pare, il diritto alla satira esiste ancora».
Tu, personalmente, cosa pensi in verità della politica italiana?
«L’intento del gioco è quello di sbeffeggiare indistinamente tutti i politici, dato che non mi rispecchio in nessuno di loro e che non sono critico nei confronti di qualcuno di specifico. In particolare, l’attenzione è stata concentrata su Salvini perchè penso faccia dichiarazioni piuttosto violente, che a lungo andare possono essere considerate pericolose, però nessun altro ai “piani alti” si può dire che scherzi».
Francesco Laneri
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