Horizon: Forbidden West segna il ritorno di Aloy e della fauna robotica che man mano ha invaso sempre di più il pianeta. Una minaccia che ha causato una decimazione colossale delle persone, costringendo i pochi sopravvissuti a vivere in tribù. Minaccia conosciuta comunemente sotto il nome di Macchina.
Sono passati cinque anni quindi dall’uscita di Horizon: Zero Dawn. Gli sviluppatori di Guerrilla Games hanno avuto a che fare per la prima volta con un titolo action RPG. Infatti la casa olandese è famosa per la serie FPS Killzone. La serie sparatutto con tema la guerra. Ed infatti l’idea di unire il tema della guerra con un’eroina è stata una mossa azzeccata. Scoprire gli eventi di mille anni prima che hanno causato la quasi estinzione dell’umanità.
Un lavoro che è piaciuto in tutto, ma che poteva essere molto meglio nella maggior cura dei dettagli. In fin dei conti, però, Horizon: Zero Dawn è un esperimento che si è rivelato al di sopra delle aspettative. Ed un’ottima esclusiva Sony.
Aloy, la protagonista della saga di Horizon
Tornando quindi a Forbidden West, ci si aspetta che le fasi sperimentali poco riuscite siano state limate a dovere. Non solo per quanto riguarda i file audio e i vari ologrammi, ma anche la modalità stealth, non proprio impeccabile soprattutto per liberare gli avamposti, e le espressioni facciali. Espressioni che cozzavano un po’ su una qualità visiva molto alta.
In Forbidden West è possibile esplorare il mondo ancora più liberamente. Un mondo con scenari più ampi e diversi come ad esempio deserti e paludi. Sarà possibile scalare montagne, anche se per alcune si dovrà ricorrere al focus per visualizzare meglio gli appigli. Inoltre, si potrà andare anche sott’acqua. Non una novità, ma nemmeno tanto scontato negli open world se pensiamo a Ghost of Tsushima e Red Dead Redemption. L’esplorazione sott’acqua ci concederà quindi occasione di scoprire le creature marine che non erano presenti nel primo capitolo. Oltre a scoprine di nuove sulla terraferma.
Tra le novità anche l’uso di un deltaplano denominato alascudo, il quale ci permetterà di planare lanciandosi da una montagna o da una qualsiasi altezza. La trama sarà più corposa rispetto al primo capitolo e soprattutto riprenderà dove si era concluso Zero Dawn. Sarà possibile livellare ed usare Aloy in base al nostro modo di giocare. Ad esempio migliorare la fase stealth, od ostentare l’immagine da guerriera sventurata la quale è la nostra eroina, ma anche altri modi.
Il sistema di combattimento corpo a corpo ha avuto dei miglioramenti. Sia per quanto riguarda le persone che per le macchine. Anche se l’intelligenza artificiale sembra non essere migliorata troppo. Ha tutto quindi per rivelarsi come il degno sequel del capitolo precedente, se non migliore.
L’uscita è prevista per il 18 febbraio e sarà disponibile su PS4 e PS5. Buon divertimento e che Aloy sia con voi.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.