Arrivato nelle sale il 23 novembre, Glass Onion si presenta come un degno successore del già apprezzato Cena con delitto – Knives out. Il regista e sceneggiatore Rian Johnson (che aveva già partecipato a produzioni quali Breaking Bad) torna in pompa magna con un nuovo intreccio che vi terrà senza dubbio incollati allo schermo.
A tre giorni dall’uscita, Glass Onion è attualmente in cima alle classifiche con un pari score del 93% da critica e audience su Rotten Tomatoes. Riporta invece un punteggio di 81 da audience e 7.8 da critica su Metacritic. Infine, si attesta su IMDb con una valutazione dell’8,1.
Con un budget di 40 milioni di dollari, i diritti di Glass Onion sono stati inoltre acquistati dalla piattaforma Netflix per 469 milioni di dollari (compreso un terzo capitolo). Di fatti la piattaforma rilascerà il film a partire dal 23 dicembre.
Già nel 2019 Cena con delitto – Knives out esordì riscontrando un enorme successo: il regista Rian Johnson ci propone ora un nuovo caso, partendo sempre dal genere giallo classico – tra le sue fonti d’ispirazione principali l’immortale Agata Christie – per poi nuovamente scomporlo e renderlo qualcosa di estremamente originale.
Torna Daniel Craig (conosciuto soprattutto per il ruolo di James Bond) nei panni dell’investigatore Benoit Blanc, personaggio tanto caricaturale quanto unico. Tra gli altri grandi nomi di questa pellicola spicca quello di Edward Norton (consacrato al grande schermo già come protagonista in Fight Club) che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore fin da subito con il suo Miles Bron.
Altri visi conosciuti, con un cast questa volta meno ricco di nomi importanti rispetto al precedente, sono quelli di Kathryn Hann e Dave Bautista, ormai presenze fisse nell’universo cinematografico Marvel.
Se il primo capitolo, sempre con estrema originalità, aveva rispettato in maniera più concreta le regole proprie del genere giallo, questa volta la “cena con delitto” è il vero motivo scatenante dell’intero caso.
Miles Bron, un novello Zuckenberg, invita sulla sua isola privata nel mare Egeo i suoi amici di una vita: Claire Debella (Kathryn Hahn), affermata in politica e già governatrice; Lionel Toussaint (Leslie Odom Jr.), un chimico di fama; Birdie Jay (Kate Hudson), una stilista; Duke Cody (Dave Bautista), streamer di successo, e Wiskey la sua fidanzata.
I protagonisti vengono così convocati dal loro vecchio amico, tramite dei rompicapi, a partecipare a una delle tante sue cene con delitto con cui inscenerà, questa volta, il suo di omicidio. Ciascuno di loro ha un motivo per essere debitore di Miles, proprietario della multinazionale Alpha Industries, e questo sarà un elemento centrale della vicenda.
Inaspettatamente viene convocato anche il nostro investigatore Blanc, senza che l’oste di casa ne fosse a conoscenza e questo rimescolerà le carte in tavola. Miles aveva però invitato anche Cassandra Brand (Janelle Monàe), per gli amici Andy, sua ex socia in affari e da tempo allontanatasi perché buttata fuori – per vie legali – dalla gestione dell’azienda: tutti di fatto rimangono sorpresi quando la vedono arrivare al molo, prima di imbarcarsi per l’isola, e sembrano non avere una buona stima di lei.
Ben presto si scopre che il Glass Onion non è altro che una mastodontica struttura al centro dell’isola privata di Miles e che, senza ulteriori dettagli, porta con se un importante significato.
Bene, questi sono tutti gli ingredienti per una “cena con delitto” che si rivelerà essere tutt’altro rispetto a quello che ci si poteva aspettare.
La vicenda si colloca in piena pandemia COVID-19 e fin da subito saltano all’occhio i protagonisti mentre indossano le mascherine. Duke, oltre essere uno streamer, oggigiorno una figura sempre più riconosciuta, è anche un sostenitore della più tipica estrema destra americana (esilarante il suo tenere sempre al cinturino una pistola, anche in costume durante un bagno in piscina). Ma questa è solo la punta dell’iceberg: troverete una serie di infiniti sotto testi critici e satirici, caratteristici di questa pellicola come del suo prequel, dal più semplice flashback su Miles vestito come Steve Jobs alla mascherina sanitaria in maglia d’oro di Birdie.
Ancora una volta, dunque, il regista Rian Johnson ci tiene a fare luce, con la sua ironia nella scrittura ed estetica stravagante – riprende in maniera dichiarata quella di Cluedo -, sulle realtà più contraddittorie della società americana e non solo.
Non mancano poi i cameo e i piccoli segreti nascosti sparsi qua e là nella pellicola: dalla presenza di volti come quello di Hugh Grant e Jeremy Renner a, per i più attenti, un ritratto di Miles che riprende in modo palese il protagonista di Fight Club (intrepretato appunto da Edward Norton). Senza citarne altri, cosa che vi rovinerebbe in parte la risata.
Glass Onion si riconferma per quello che è: un giallo che rivede il genere e lo fa proprio, e una critica sottile quanto talvolta volutamente sopra le righe che sa divertire e far rivedere le proprie posizioni.
Non sarebbe corretto aggiungere altri elementi perché altrimenti un’opera come questa, che si regge sull’inaspettato e sui colpi di scena, ne uscirebbe di certo meno godibile. Andate quindi al cinema o aspettate l’uscita di Glass Onion – Knives Out sulla piattaforma Netflix, recuperando magari il capitolo precedente.
Riccardo Bajardi
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