Artista eclettica, dalle mille sfaccettature, che affascina chiunque si ponga di fronte alla sua storia. Sì, perché Frida Kalho, è stata una donna splendida che ha trasformato il suo handicap in forza, non arrendendosi mai. A soli sei anni le venne infatti diagnosticata la poliomielite. Era necessario quindi intervenire in maniera tempestiva per evitare che la malattia intaccasse il suo sistema nervoso col rischio di renderla paralizzata se non provocarle addirittura la morte.
Ma suo padre, Guillermo, uomo dal carattere forte e tenace, cercò sempre di incoraggiarla in tutto e farla sentire come gli altri. All’età di 15 anni Frida subisce un brutto incidente. Un tram investe in pieno sia lei che Alejandro Gòmez, il suo ragazzo di allora. Da allora inizia la sua lotta per la vita, invece di buttarsi giù tuttavia, ella decide di reagire, concentrarsi su se stessa, alimentando la sua arte.
A un certo, chiede a suo padre una scatola di colori ad olio, pennelli e tele. In poco tempo quindi diede vita ad un autoritratto. Ed è proprio gli autoritratti che predilige, in qualità di forma espressiva del suo tormentato mondo interiore. «Non sono malata» diceva. «Sono rotta. Ma sono felice, fintanto che potrò dipingere».
Qualche tempo dopo si innamorò di Diego Rivera, il grande artista amante delle donne..che la tradì innumerevoli volte, ma nonostante tutto lei non riusciva a lasciarlo lo amava incondizionatamente anche se soffriva per questa situazione, sentendosi inferiore alle belle donne che lui frequentava. Egli godeva di una certa fama, essendo soprattutto un muralista, che realizzava soprattutto opere commissionate da politici influenti. La piccola Frida andava a trovarlo al lavoro, fino a che un giorno, gli fa vedere le sue tele. Da lì inizia la loro storia tormentata, passionale, che le porta anche momenti difficili in quanto non era semplice stare al suo fianco.
Alexandra Scheiman ne ha fatto un quadro abbastanza esaustivo in un suo libro intitolato “Il diario perduto di Frida Kalho” parlando principalmente del ritrovamento di un suo taccuino personale nel quale annotava pensieri, ricette varie messicane. Da questa sua opera emerge un ritratto completo dell’artista, dalle emozioni contrastanti, il suo amore folle per Diego, misto a momenti nei quali ella non vorrebbe nemmeno che lui esistesse.
Col passare degli anni però anche il loro rapporto cambia, diventa piu’ tenero, ed essi si ritrovano uniti più che mai nella sofferenza. Il racconto si conclude con la descrizione dell’esperienza di Frida come insegnante, compresa quella carica esplosiva di energia ed entusiasmo che ogni giorno la accompagna nell’organizzazione di varie iniziative, e che affascina i suoi allievi in maniera disarmante. Una grande donna, emblema delle vicende politiche sanguinose del tempo, che ha ancora molto da insegnare alla gente comune.
Domenica Monaco
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