BERLINO – Il Festival internazionale del cinema di Berlino, accoglie con grande entusiasmo, il nuovo film di Laura Bispuri, “Figlia mia“. Prodotto dalla Vivo Film, Colorado Film e Rai Cinema e con un cast sensazionale: Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Sara Casu, Michele Carboni e Udo Kier. L’estate di Vittoria, una bambina di 10 anni che vive in Sardegna, si troverà davanti due madri da sfidare, odiare, amare e perdonare.
Tina è quella amorevole e buona, che sin dalla nascita le è stata sempre accanto. Invece, Angelica che l’ha data alla luce, scopre solo adesso la verità, sconvolgendoli la vita. Quando Angelica è costretta ad allontanarsi a causa di problemi finanziari, chiede di familiarizzare con Vittoria. Tina è d’accordo, confortata dall’idea che la donna lascerà presto la città. Poco per volta Vittoria raccoglie i pezzi del puzzle e si trova di fronte a due modelli di maternità molto diversi ed entrambi senza successo. Alla fine Vittoria capisce che lei appartiene a loro, anche se sono estremamente diverse. Nomi illustri figurano nel cast del film, l’attrice e regista italiana, Valeria Golino, che nel corso della sua carriera cinematografica ha ricevuto ben 2 David di Donatello, 4 Nastri d’argento, 3 Globi d’oro e 3 Ciak d’oro.
Non solo, è stata tra le protagoniste di molti film di successo, tra cui Rain Man-l’uomo della pioggia, Lupo solitario, Via da Las vegas, Four Rooms e Frida. Non meno importante, l’attore tedesco, Udo Kier , che oltre ad aver partecipato a diversi film, ha recitato in produzioni cinematografiche di successo come Blade e Armageddon – Giudizio finale.
Per la regista romana non è la prima volta che viene alla Berlinale, già nel 2015, ha presentato il suo primo lungometraggio, Vergine giurata, riscuotendo molto successo in più di 80 festival di tutto il mondo. Laura Bispuri, ci spiega: «Ho scelto di ambientare il film in Sardegna principalmente perché con il suo paesaggio, mi ricorda la forza delle madri. Questo è un posto che è di per sé una patria. Volevo che il film fosse mostrato in un luogo dove la tradizione coesiste con il moderno. Questo mix costante tra antico e contemporaneo, mi ha fatto pensare a un territorio alla ricerca di una nuova identità, qualcosa che riflette il viaggio dei tre protagonisti del film, particolarmente Vittoria, una ragazza che sta provando a capire chi è e cosa vuole».
Marcello Strano
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