I Soulspirya sono un duo dark alternative rock veneto. Quest’anno è uscito Mankind, il loro secondo album che segna la loro evoluzione musicale. Per conoscere la loro musica e il loro progetto, noi di Voci di Città abbiamo intervistato la voce del gruppo, Alberto P.
I Soulspirya è un duo nato a Venezia nel 2014, composto da Nico (tastierista, pianista, sinthista e compositore) e Alberto P (chitarrista e voce). Entrambi provengono da differenti esperienze di vari generi musicali, dal rock classico, all’elettronica al metal più estremo; generi differenti che si possono scorgere nel loro particolare sound di difficile classificazione. Dopo aver suonato nella rock band dei Lachaise, stufi delle classiche etichette musicali e dei continui cambi di formazione, Nico e Alberto hanno fondato questo particolare progetto: Soulspirya. Nel 2015 hanno pubblicato il loro primo album intitolato Stay Human, composto da 11 brani emozionanti ed intensi. Grazie a questo progetto hanno ricevuto un ottimo consenso da parte del pubblico. Nello stesso anno e in quello successivo si dedicano alle esibizioni live sia in Italia che all’estero.
Dopo una partecipazione ad X Factor non andata a buon fine, il duo ha continuato a crederci e a suonare più forte di prima. Infatti, quest’anno hanno pubblicato il loro secondo album intitolato Mankind. Quest’ultimo rappresenta un’evoluzione dal punto di vista musicale, in quanto riesce a coinvolgere l’ascoltatore con le loro sonorità. Per scoprire qualcosa in più su di loro, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Alberto P, la voce dei Soulspirya.
Il vostro gruppo è nato circa 3-4 anni fa. Cosa vi ha spinto a collaborare insieme? Come è nata l’idea?
«Prima abbiamo dovuto fare varie esperienze. Sia io che Nico suonavamo nei Lachaise, un gruppo rock con una formazione a 5 persone. Poi, volevamo fare qualcosa di nuovo e abbiamo deciso io e lui di fondare un nuovo progetto: Soulspirya. E da qui è nato tutto circa 4 anni fa. Nell’altra band c’erano problemi con la formazione e noi volevamo sperimentare qualcosa di nuovo. Così ci siamo buttati a fare quest’esperienza senza avere ben chiaro in mente cosa ne veniva fuori. Ora siamo soddisfatti di quello che riusciamo a fare ».
Il vostro genere musicale spazia dall’elettronica, al rock classico fino al metal più estremo. Siete molto eclettici. Ma qual è quello che vi rappresenta meglio o che amate di più?
«Cerchiamo di fondere assieme tutte le varie influenze. Sia io che Nico abbiamo ascoltato diversi generi musicali. Di conseguenza, tutto questo viene fuori da ciò che ascoltiamo. Nico ha sempre ascoltato musica classica ed io pop, rock, metal e molto altro. Non siamo mai stati chiusi tanto da essere un unico stereotipo metal o rock classico. Questo è ciò che viene fuori da diverse sfumature musicali messe assieme che formano un unico genere».
Quanto è stato complicato per voi approcciarvi a cosi tanti generi musicali diversi?
«Complicato no, alla fine facciamo quello che ci piace e poi se il risultato è buono, la canzone è fatta. Se l’arrangiamento ci piace significa che ci siamo messi d’impegno ore ed ore in studio per cercare di migliorare. Noi ci siamo messi in gioco anche come cantanti perché nell’altra band eravamo esclusivamente chitarrista e tastierista. Insomma, è stato un ulteriore impegno».
Puoi raccontarci qualcosa del vostro secondo album Mankind…
«Tutte le canzoni e le composizioni le fa Nico. Noi ci troviamo in studio e arrangiamo, modifichiamo le parti in base alle voci e da lì nasce tutto. Mankind è stata un’evoluzione che ci ha fatto capire che strade prendere. Con il primo album siamo nati e con il secondo siamo cresciuti e sapevamo cosa fare in studio. Penso si senta la differenza tra il primo e il secondo album dal punto di vista sonoro».
Avete mai avuto qualche modello d’ispirazione che vi ha sempre affascinato?
«Per Nico sicuramente la musica classica e dalle sue composizioni si percepisce questa sua influenza. A livello di live, ci piacciono molto le varie rock band come i Muse che oltre a suonare fanno proprio uno spettacolo visivo. Nel metal ci ispirano i Rammstein perché danno l’idea di uno show più grande e spettacolare».
Come vivete il live e il rapporto con il pubblico?
«Per noi è importante la sfera dei live. Quindi, cerchiamo di fare uno spettacolo tutto nostro studiando la scena e l’ambiente che ci circonda. Per noi è fondamentale dare dei messaggi positivi tramite le canzoni in modo che tutto non sia sterile. Sicuramente, il live è una parte in cui tutti i musicisti interagiscono di più con la musica e il pubblico. Noi cerchiamo di dare un’impronta tutta nostra, presentandoci con maschere, cappucci e un set particolare sul palco. Da qui nascono vari messaggi contenuti anche nei testi delle canzoni».
Dai vostri show emerge molto quest’aura di mistero. Sembra quasi che non vogliate svelarvi troppo. Da cosa deriva questo modo di apparire sul palco?
«Probabilmente emerge da come siamo fatti io e Nico. Non ci siamo mai imposti di voler fare a tutti i costi i misteriosi per stupire. È proprio il nostro carattere, viene tutto spontaneo. Siamo noi stessi nei Soulspirya. Penso che non si possa fingere quello che non si è, perché viene fuori. Bisogna essere se stessi ed è inutile fare altro, non risulterebbe vero. Poi, ognuno la pensa come crede. Ci sono tanti burattini che vogliono fare scena, ma poi durano quello che durano».
Una curiosità: c’è stato qualche brano di cui non pensavate che avrebbe riscosso successo o che sarebbe arrivato al pubblico?
«Cerchiamo sempre di dare il 100% su ogni canzone. Poi, non c’è da aspettarsi che vada bene o male. Il periodo della musica rock è veramente duro, ma se uno da il massimo spera sempre che tutto vada bene. Ultimamente abbiamo avuto un riscontro positivo e siamo soddisfatti. Diciamo che non c’è una canzone in particolare della quale non pensavamo che facesse meno ascolti. Sicuramente una canzone può risultare meno commerciale, dipende da tanti fattori. Non si ha il giusto impatto di capire cosa possa funzionare o meno. Cerchiamo solo di sperimentare un po’ tutto per vedere cosa esce fuori».
Potete svelarci qualche anticipazione sui vostri progetti futuri, tour e brani…
«Ci saranno tantissimi video, dei quali uno sarà un inedito e uscirà a breve. Comunque, basta essere sintonizzati sui nostri canali Youtube perché ne usciranno parecchi. Per i live ci stiamo ancora lavorando. Tempo fa ne abbiamo fatto uno nella nostra zona in Veneto e stiamo pensando di fare qualche tour all’estero. Comunque, chi è interessato può andare a vedere i nostri canali per tenersi aggiornato».
Katia Di Luna
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