Andrea Nocera è un giovane cantautore comasco che ha rappresentato l’Italia al White Nights Festival di San Pietroburgo. Noi di Voci di città l’abbiamo contatta per un’intervista per raccontarci non solo della sua esperienza ma anche della sua storia.
Andrea Nocera classe ’89 è nato a Como, dove giovanissimo ha iniziato ad approcciarsi per la prima volta alla musica studiando batteria, pianoforte e canto. Nel 2009 l’artista ha affrontato le prime selezioni della prima edizione di X Factor su Rai 2 come componente del gruppo vocale 4 Sounds presentando il brano Who do you love dei Backstreet Boys. Grazie a questa favolosa performance, il gruppo è riuscito a convincere e Morgan che li ha scelti tra le cinque formazioni da portare con sé nel programma. A fine 2011 Andrea ha iniziato il suo percorso da cantautore solista e contemporaneamente è autore di Whaner Chappel. Nel 2014 è diventato concorrente di The Voice of Italy in squadra con Noemi e a dicembre dello stesso anno è uscito un singolo chiamato Mani. Nel 2015 ha iniziato a collaborare con Filadelfo Castro e ha firmato contratto con l’etichetta Sound Music International e con questo nuovo progetto l’artista ha composto circa una trentina di brani da cui ne vengono selezionati dieci che comporranno A10, il suo primo album uscito a maggio 2017.
Quest’anno, Andrea ha rappresentato l’Italia sul celebre palco del White Nights di San Pietroburgo, esibendosi assieme alla famosissima band Scorpions e interpretando il brano Malafemmena in omaggio al suo paese d’origine alla presenza del cantate e ballerino americano Jason Derulo. La karmesse è stata seguita in prima serata sulla maggiore emittente nazionale della Russia da ben oltre 5 milioni di spettatori e ha avuto incasso di milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Nel corso del Festival l’artista si è esibito con Aprimi gli occhi primo singolo estratto dall’album A10, in uscita a settembre di quest’anno. Il brano, pubblicato in Italia nel maggio scorso, è stato scritto e arrangiato dal cantautore insieme a Fabio Vaccaro, ed è stato prodotto artisticamente da Filadelfo Castro e registrato al Killer Tone Studio di Como. Per saperne di più su quest’ultimo suo progetto realizzato e sulla sua esperienza al festival l’abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Andrea, potresti rivelarci come è nata la tua passione per la musica? E quanto è scoccata questa scintilla?
«Ho iniziato da piccolissimo circa a 6 anni perché ho avuto la fortuna che ho ancora di avere il padre musicista. Grazie a lui ho ascoltato la musica dei Beatles, Battisti e tantissimi altri artisti».
Si è appena concluso il White Nights Festival di San Pietroburgo nel quale hai rappresentato l’Italia con il brano Malafemmena. Potresti raccontarci come è andata?
«White Nights è il festival Internazionale nel quale io ho rappresentato l’Italia e in cui c’erano tantissimi artisti di ogni parte del mondo come i grandi Big Jason Derulo, Scoprions e molto altri. Insomma, è stata una bellissima esperienza. In Russia mi sono trovato veramente bene e infatti ho fatto tutte e tre le serate e poi sono andate in diretta televisiva. Mi sono divertito tantissimo a fare questa grandissima esperienza e poi il palco era davvero gigantesco così come il teatro. Comunque, sono davvero contento di aver rappresentato l’Italia e spero di averlo fatto al meglio. Io ho davvero ammirazione nei confronti dei Big che si esibivano sul palco. Ad esempio, gli Scorpions erano i miei idoli di quando ero bambino e Jason Derulo lo è tuttora e calcare il loro stesso palco mi ha fatto molto effetto e non ci potevo credere. Non è la prima volta che mi capita di stare sul palco con tanti idoli, pero’ questa volta erano internazionali. In quel momento, mi sono sentito a davvero fortunato».
Nel corso del Festival hai eseguito il brano Aprimi gli occhi, primo singolo estratto dall’album A10. Come è nato? E qual è il suo significato?
«Aprimi gli occhi è un brano che ho curato assieme al mio produttore ed è a nato come tutti cioè tramite la mia scrittura in studio, a casa mia. In particolare, questa canzone è stata ispirata ad una ragazza che “ho conosciuto” e che ho incontrato casualmente e io già mi ero innamorato follemente. Infatti, mi immaginavo già il bacio con lei anche perché poi quando la conosci veramente cambia tutto. No, dai scherzo anche quando la conosci puoi immaginarti tantissime cose bellissime. Magari, prima di conoscere una donna te la immagini come vuoi poi quando inizi a conoscerla ti rendi conto che non è proprio come te l’aspettavi, ma è anche giusto così».
A fine del 2011 hai intrapreso il percorso da solista. Perché questa scelta?
«Io avevo un gruppo vocale con cui ho partecipato a X Factor e con loro ho avuto un’esperienza per un bel po’ di anni. Dopodiché, siamo cresciuti e abbiamo iniziato a prendere strade diverse. Io comunque avevo già rinunciato al gruppo e nel frattempo ho continuato a scrivere però anziché per quattro persone lo facevo per me stesso. In realtà, è più semplice perché non devi far contento nessuno e quello che fai deve piacere solo a te e anche alla gente che ti ascolta. Comunque, mettere insieme quattro teste è più difficile e quando uno canta ci si deve riconoscere in quello che ha scritto e in quello che sta cantando».
A proposito di X Factor e The Voice of Italy, puoi dirci che esperienze sono state? E se sono state utili per il tuo percorso artistico e musicale?
«Assolutamente si, sono esperienze che mi hanno aiutato a crescere sia dal punto di vista musicale che caratteristico. E’ un’esperienza davvero evocativa nel campo della musica anche se ha vissuto X Factor con altre persone, mentre The Voice l’ho vissuta da solo. Quindi, sono delle cose completamente diverse, ma bellissime entrambe. A The Voice sono asta una pochino più autodidatta perché sono cresciuto ed ho preso la cosa con più maturità, e quindi l’ho vissuta meglio. Comunque, penso che ci siano poche strade per farti conoscere e sicuramente i talent ti aiutano molto e ti spianano la strada in alcune cose e ci sono altre situazioni che per un emergente è complesso farsi conoscere in Italia e quindi per me quei canali sono davvero importanti».
Cosa consiglieresti ad un giovane che vorrebbe inseguire il tuo stesso sogno dei talent e di cantare davanti ad un grande pubblico? A cosa deve andare incontro?
«Che non lo passa, no sto scherzando. Non sono proprio la persona giusta per dare consigli, ma io di direi di puntare sulla forza di volontà e sulla voglia di non mollare mai perché ci sono sempre delle possibilità. E’ davvero importante non arrendersi mai e non pensare che se ti hanno eliminato da talent non puoi diventare nessuno. Se uno a tutte le carte in regola e vuole fare qualcosa può farlo, però vorrei dire che non tutti possono fare musica. Questa non è una critica, però direi che ormai esiste questa passione che tutto vogliono fare i musicisti anche se potrebbero evitare di farlo, poi ognuno ha il suo spazio».
Qual è stato il tuo più grande successo e il tuo più grande fallimento? E come hai affrontato questi momenti?
«Il mio più grande successo è stato quello di fare della mia musica un lavoro, mentre il mio più grande fallimento non ne ho proprio idea».
Ci puoi anticipare quale tuoi futuro progetto vorresti realizzare?
«A settembre uscirà l’album in cui ci sarà “Aprimi gli occhi” e “Le parole che non ti aspetti” che è uscito l’anno scorso. E’ un disco vario con tantissime altre novità e spero che piacerà ascoltarlo tutto. Sicuramente, ci sarà qualche progetto in agosto ma per ora non voglio svelarvi nulla».
Katia Di Luna
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