CIVITACAMPOMARANO (CB) − In un piccolo paese a Sud dell’Italia, ove gli abitanti dall’Unità ad oggi sono drasticamente calati da 3000 a 500, Biancoshock, street artist di Milano, ha creato il suo Web 0.0. L’idea è quanto mai semplice ma irriverente, provocatoria e non volgare: gli oggetti quotidiani della vita di Civitacampomarano, i suoi abitanti e i suoi edifici, sono stati collocati e riadattati ad una dimensione che richiama l’era di Internet, in un paesino dove già è difficile riuscire ad avere delle tacche di linea 4G sul proprio cellulare. Peraltro i concetti di app, social network, market online e quant’altro concerne il modo cibernetico sono estranei alla maggior parte degli abitanti, che sono anziani.
Ed è subito magia. La bacheca del paese diviene così la homepage di Facebook, la panchina Twitter per “cinguettare” sugli ultimi pettegolezzi che girano, la cabina telefonica Whatsapp e il bar dove si vede la televisione tutti assieme Youtube. Uno dei classici posti di pace in aperta natura, tra i monti, viene così rivisto in chiave moderna. E c’è spazio pure per Tinder, noto social di meeting tra giovani e non, per facilitare le conoscenze tra questi.
Certo è che la vita di tutti i giorni, seppur rivista in tale chiave di lettura, non potrà mai reggere la velocità del Web. Eppure la stessa lenta vita ha le tanto blasonate funzioni che ormai la società degli anni 2000 ritiene essenziali. L’ironia dell’adattamento di Biancoshock vuole dimostrare proprio questo: cosa accadrebbe se Wikipedia, WeTransfer, Gmail, Avast, Ebay e simili prendessero forma nella realtà? La casa dell’anziana diverrebbe Wikipedia – lode ai «saggi ignoranti di montagna, che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia» (Addio, Guccini, 1999) –, l’ape che trasporta materiali di ogni genere WeTransfer, i tavoli dei ristoranti e dei bar Google, la posta Gmail, il pronto soccorso del paese il famoso antivirus Avast e il market locale dove fare la spesa ogni giorno Ebay.
Peraltro ci si deve accontentare di ciò che si ha: naturalmente la saggia anziana del paese non avrà le stesse quantità di informazioni della suddetta enciclopedia online, il market locale non sarà fornito di ogni oggetto reperibile sul pianeta, e ancora la posta non avrà la stessa celerità della messaggistica online. Il confine tra passato e presente, labile, incastonato in Civitacampomarano, sperduto in Molise, mette in risalto come – nonostante tutto – una società priva degli strumenti cardine dell’era moderna non sia poi così tanto indietro.
«In fondo rappresento situazioni drammatiche e attuali della nostra società, proposto in maniera ironica e leggera un messaggio diventa più potente. All’inizio si sorride e dopo lo stupore si arriva al concetto che svela il disagio comune a tutti», queste le parole dello street artist da gqitalia.it. Le stesse funzioni virtuali (ed essenziali), praticamente, esistono da sempre: basta saperle cogliere. È questa l’anima di Civitacampomarano.
Francesco Raguni
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