“Detroit”, il nuovo film della regista premio Oscar Kathryn Bigelow, ispirato ad una storia vera, ci racconta una delle pagine più buie del Novecento americano. Il film è scritto da Mark Boal, che ritorna a lavorare insieme alla regista, come in passato per i film “Zero Dark Thirty” e “The Hurt Locker“, con cui vince il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Con un cast di prim’ordine: John Boyega, Will Poulter, Algee Smith, Jacob Latimore, Jason Mitchell, John Krasinski e Kaitlyn Dever. La regista Kathryn Bigelow, la stessa di “Point Break“, come ci ricorda Linkiesta, ci fa rivivere quelle tensioni razziali che provocarono scontri sanguinosi sul suolo americano. Gli Stati Uniti, dal 23 al 27 Luglio 1967, erano vicino ad una guerra civile, per le rivolte degli afroamericani senza precedenti che sconvolsero le strade di Detroit. La repressione delle forze dell’ordine provocò 43 morti, 1.189 feriti centinaia dei quali in gravi condizioni e più di 7.200 arresti. Per non parlare della grande quantità di edifici distrutti.
Sembrava il bilancio di un’operazione militare e invece è quello dei quattro giorni più violenti della storia sociale americana del Novecento. Per molti è passato alla storia come la rivolta della 12esima strada, perché tutto si scatenò in seguito a un blitz della polizia in un bar privo di licenza, il Blind Pig, proprio all’angolo con la dodicesima strada.
Durante dei festeggiamenti tra ragazzi afroamericani per il ritorno dal Vietnam, i poliziotti fecero irruzione, portandoli tutti via. Così, a seguito degli arresti, gli abitanti iniziarono a protestare contro la polizia, degenerando ben presto in scontri violenti per le strade e razzie nei negozi. La situazione si aggravò a tal punto che dovette intervenire il presidente Lyndon Johnson, con l’invio dell’esercito e della guardia nazionale per affiancare la polizia in città. L’America ha vissuto un momento così doloroso che non gli succedeva ai tempi della guerra di secessione.
Marcello Strano
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