Si inaugura giovedì 31 gennaio presso il 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, “MADI. The Other Geometry”
La mostra, a cura dello storico dell’arte, critico e curatore Cristina Costanzo è organizzata e promossa dalla NPO Tsunagu Japan & Italy e dall’Istituto Italiano di Cultura di Osaka con il supporto di K.K. ALP – (Kanazawa) e K.K. YAMADA – (Kobe) e il coordinamento di Alessandra Korfias – Arti Services.
“MADI. The Other Geometry”, avvalendosi della consulenza di un Comitato Scientifico e del patrocinio del Consolato Generale d’Italia – Osaka, del quotidiano Hokkoku shinbun, del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo e della Galleria Marelia di Bergamo, intende rendere omaggio al movimento internazionale MADI con una selezione particolarmente significativa di opere di 23 artisti di diverse nazionalità.
Ecco alcuni artisti in mostra: Dominique Binet, Jean Branchet, Franco Cortese, Reale Franco Frangi, Joël Froment, Aldo Fulchignoni, Yumiko Kimura, Gino Luggi, Enea Mancino. In esposizione anche Vincenzo Mascia, Renato Milo, Mitsouko Mori, Gianfranco Nicolato, Antonio Perrottelli, Marta Pilone, Torsten Ridell, János Szász Saxon, Philippe Vacher, Piergiorgio Zangara.
Il titolo «Madi l’altra geometria – scrive Cristina Costanzo – “sottolinea da un lato l’inserimento del movimento nella tradizione del rapporto tra arte e geometria, dall’altro evidenzia l’attualità e la capacità innovativa delle opere scelte». Il MADI, un fenomeno artistico di portata internazionale, si fonda sulla volontà di destrutturare la realtà e ricostruirla attraverso il distacco oppositivo dalla mimesis. L’immanenza e la materialità dell’opera, uniti all’aniconismo e all’anti-mimesi, consentono di collocare il movimento nell’ambito dell’arte non figurativa e dell’astrazione geometrica.
Fondato nel 1946 a Buenos Aires da Carmelo Arden Quin, il MADI si basa sui principi di “non-espressione, non rappresentazione, non simbolizzazione”. Il MADI, acronimo di MAterialismo DIalettico, implica una componente di non-sense e casualità. Il movimento internazionale risponde alla crisi della pittura da cavalletto caratterizzante le Avanguardie Storiche con la rappresentazione dinamica delle figure geometriche nello spazio, senza fini illusori e con una vivace componente ludica.
Sovrapposizioni, incastri ed estroflessioni come l’articolazione, la trasparenza e il dinamismo sono i segmenti di un discorso basato su logica, metodo e progettualità in nome del ludico accordo di forma, colore e spazio. Il MADI vanta una storia di oltre settanta anni, capace di far dialogare Buenos Aires e Parigi e, dagli anni ’80, sempre più nazioni. «Il progetto espositivo, dallo spiccato fine educativo e didattico, – secondo Stefano Fossati, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Osaka – riserverà ai visitatori non poche sorprese offrendo l’occasione di scoprire un fenomeno artistico di ampia portata con l’auspicio che possano seguire ulteriori possibilità di confronto tra culture diverse».
In occasione della mostra verrà presentato il catalogo “Madi. The other Geometry” (edizione bilingue inglese e giapponese) a cura di Cristina Costanzo pubblicato da Contesti editore. Il catalogo, con un ricco apparato iconografico, si avvale dei contributi di Cristina Costanzo, Patricia Avena Navarro, Eugenia Presti, Paola e Silvia Ubiali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.