Gli storici dell’arte, i collezionisti, gli appassionati di opere e soprattutto il direttore del museo preso in causa, in queste ore stanno vivendo il loro peggior incubo: un dipinto rubato.
L’opera d’arte in questione è un van Gogh giovanile dipinto nel 1884, intitolato “Il giardino della canonica a Nuenen in primavera”.
Tutto ciò si pensa che sia avvenuto nelle prime ore del mattino del 30 marzo. Questa data è significativa perché è il 167esimo anniversario della nascita dell’autore avvenuta appunto il 30 marzo del 1853.
Potrebbe essere una casualità? O i ladri erano amanti di Vincent van Gogh?
Il dipinto era custodito al Singer Laren Museum di Laren, nei Paesi Bassi.
Il direttore, Jan Rudolph de Lorm dichiara di aver chiamato la polizia appena si rese conto che l’allarme era suonato poco dopo le tre di notte. Quando arrivarono sul posto trovarono solo la porta a vetri in frantumi e una parete bianca che evidenziava la mancanza del quadro.
Quel vuoto, dichiarò il direttore, sottolineava la tristezza dell’accaduto. Secondo lui infatti:“Essere arrabbiati e tristi per questa azione è doveroso dal momento che l’arte, soprattutto in questi giorni ‘scuri’, serve per confrontarci, ispirarci e guarirci.” Continua dicendo:“E’ un dipinto bellissimo e commovente di uno dei nostri più grandi pittori, rubato alla comunità. […] L’arte è lì per essere vista e condivisa da noi. Questo quadro deve tornare qui al più presto.”
La vera ubicazione di questo van Gogh era il Groninger Museum. Quest’ultimo museo aveva dato in prestito il dipinto per una mostra inaugurata a gennaio che sarebbe dovuta proseguire fino a maggio. Ovviamente, per i problemi e le restrizioni prese a causa del Covid-19, Singer Laren Museum di Laren era chiuso dal 13 marzo. Ora, molto probabilmente non riaprirà fino a giugno.
Sconcertato anche il direttore del Groninger Museum che spera “Che il quadro ci venga restituito il più presto possibile e integro.”
Un’altra cosa che fa riflettere sulla scelta di rubare proprio questo dipinto è che lo stesso autore, Vincent van Gogh, c’era molto affezionato. L’opera d’arte infatti venne dipinta come dono per la madre. Quel giardino, per l’autore significava molto, tanto che, in una lettera inviata al fratello Theo scrisse “Ho fatto anche uno studio dello stagno nel giardino della casa in autunno. Questo luogo è senza dubbio adatto per un dipinto.”
Si spera che questo incubo passi in fretta.
Nicole Rastelli
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