La XIV edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani è stata vinta dall’ultima opera del giornalista Domenico Quirico, intitolata Succede ad Aleppo e pubblicata dalla casa editrice Laterza lo scorso anno. Il nome del vincitore è stato annunciato dal Presidente della Giuria del Festival, Angela Terzani, nella conferenza del 12 aprile tenutasi a Milano presso la sede della Sacrestia del Bramante. Domenico Quirico, caposervizio Esteri per La Stampa, riceverà il premio nella serata del 12 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, in occasione del Festival vicino/lontano (Udine, 10-13 maggio), un evento annuale istituito nel 2005 dalla famiglia Terzani.
Succede ad Aleppo si rivela un’opera di straordinaria attualità: l’autore, attraverso un resoconto cronachistico – arricchito da toni realisticamente crudi e provocatori, accompagnati da momenti di profonda riflessione -, affronta apertamente gli eventi e gli effetti devastanti del conflitto siriano. L’obiettivo è mostrare ai lettori – appartenenti a un mondo occidentale ormai estraniatosi da tali eventi – i segni di un territorio e di una civiltà intimamente sconvolti dalla guerra. La violenza e la crudeltà del conflitto civile si ripercuotono in ogni aspetto della vita dei siriani: le perdite, le difficoltà, la paura e, infine, l’abbandono forzato della loro amata terra per dirigersi verso un futuro incerto da profughi, ma pur sempre fieri custodi della loro grande cultura millenaria. In poche parole, il libro si dimostra essere un notevole reportage dell’esperienza e dei sentimenti vissuti dall’autore nei luoghi del conflitto siriano. Inoltre, si è innanzi a una testimonianza rilevante del fenomeno “democida”, pervaso di una forza dirompente tale da risvegliare le coscienze occidentali sulla realtà della grande città di Aleppo, un luogo storicamente rilevante e simbolo dell’integrità multiculturale, oggi annientata dal conflitto.
«Un mondo occidentale distratto, inerte, per anni ha guardato senza vedere i morti e le macerie siriane. Domenico Quirico, cronista in quel Paese, si è accorto invece che l’alchimia delle sue parole non riusciva più a trasmettere quel caos barbaro e impunito», questo il commento del Presidente della Giuria, Angela Terzani, riportato dal quotidiano La Stampa. «Nonostante le lunghe esperienze nelle periferie disperate del mondo, l’occhio dell’autore non conosce quella patina insidiosa, grigiastra, di chi ha già visto tutto. Oggi scrivere di Aleppo, di Siria, di guerre, di migrazione di profughi, è un atto obbligatorio. Contro il silenzio opaco, atroce, inumano. È la lezione di Terzani: scrivere per disfarsi dei pregiudizi, dell’illusione di aver già compreso tutto e della paura».
Vanessa Genova
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